Maroni nomina un prefetto varesino doc
Giro di poltrone dal Viminale. A Varese torna Giorgio Zanzi, ex direttore generale della Provincia e attualmente a capo dell'ufficio del governo a Verbania. Simonetta Vaccari andrà a Palermo
Il ministero dell’interno ha nominato 20 nuovi prefetti e disposto i trasferimenti dalle sedi governative, aggiungendo una novità importante e cioè la nomina di molte donne. Il giro di poltrone riguarda anche Varese, perché Simonetta Vaccari, prefetto nella città giardino dall’agosto 2008, lascerà il suo incarico per approdare al Consiglio di Giustizia amministrativa per la Regione Sicilia, a Palermo. Al suo posto torna un varesino doc, Giorgio Zanzi, attualmente prefetto a Verbania, e in passato direttore generale della Provincia di Varese, incarico che ricoprì per diversi anni. E’ il primo pretetto "nostrano" dopo tanti anni: gli ultimi incarichi erano infatti stati assegnato a Simonetta Vacari (toscana di Siena), Roberto Aragno (napoletano ma nato a Bologna), Alfonso Pironti (salernitano), Guido Nardone (napoletano).
Zanzi era al Verbano Cusio Ossola dal 2009 e si vociferava da tempo di un suo possibile ritorno come Prefetto. Un aneddoto interessante ne svela il carattere, sobrio e laborioso: nel 2007 rinunciò alle indennità aggiuntive dello stipendio in Provincia, come ricordò Marco Reguzzoni, allora presidente a Villa Recalcati. Forse ha influito nella nomina la presenza al Viminale di un varesino, Roberto Maroni, ma non solo.
La città saluta però con grande riconoscenza anche Simonetta Vaccari, funzionario uscente che in questi tre anni in provincia è stata in grado di mostrare ottime capacità. Il ministro l’aveva personalmente voluta nelle nostre terre. Il prefetto uscente è stata molto attiva, in questi anni, a tenere in contatto tutte le istituzioni, organizzando tavoli, gruppi di confronto o sperimentazioni importanti, come quella sul 112, o sui patti per la sicurezza. Persona cortese e di ottima cultura, andrà dalla parte opposta d’Italia ma di certo lascerà a Varese un ottimo ricordo.
Chissà se l’intento del ministro sia quello di fare da stimolo per i nostri politici: di fronte a funzionari così preparati potrebbero, almeno un po’, cercare di dimostrarsi all’altezza.
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