Bambino conteso, la versione del padre

Pubblichiamo la versione dei fatti fornitaci dal padre del bambino di tre anni conteso tra i due genitori che si stanno separando: «Non l'ho picchiata, le botte le ho prese io dal suo nuovo compagno»

La vicenda del bambino conteso di Bodio Lomnago assume aspetti più complessi di come poteva apparire ad un primo sguardo. Il padre del piccolo spiega la propria posizione e il retroterra di una situazione difficile: «Premetto che non ho mai toccato mia moglie (che è ancora tale essendo la coppia in attesa di separazione) – spiega il 34enne di Travedona Monate -. La signora si è allontanata da casa andando a vivere con il suo nuovo compagno. Prima mi ha lasciato il bambino, poi lo ha preso e se l’è portato via senza dire nulla. Da dieci giorni non me lo faceva vedere né sentire, contravvenendo anche ad una scrittura privata fatta dalle due parti legali. Ieri sera sono andato a casa del suo nuovo compagno con mio fratello: ho preso il bambino e l’ho dato a mio fratello prima che si scatenasse il putiferio. Sono stato minacciato anche con un bastone dal nuovo compagno di mia moglie, che per altro mi risulta avere un passato di malavita e non può assolutamente stare con mio figlio. Sono stato io ad essere picchiato: ho un occhio messo male e 5 giorni di prognosi. Non ho picchiato mia moglie, né ieri né mai prima. Di certo non posso e non voglio che mia moglie mi impedisca di vedere per sempre mio figlio. Per tutelarmi mi sono rivolto al tribunale di Varese e mi sono iscritto all’associazione “Papà separati”».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 08 Settembre 2011
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