Don Mazzi, il nuovo libro con l’istituto Padre Monti
Sabato mattina la presentazione de “Le beatitudini del marciapiede” del prete che ha fondato la fondazione Exodus di Milano
Sarà presentato sabato mattina, 1° ottobre, il nuovo libro di Don Antonio Mazzi, “Le beatitudini del marciapiede", edito dalla casa editrice dell’istituto Padre Monti di Saronno. L’incontro, a cui sarà presente l’autore, avverrà alle 10 nell’ambito della Festa del Beato presso l’Istituto Padre Monti, in Via Legnani 4. «Le beatitudini del marciapiede è un libro sconvolgente perché ci conduce, poco a poco, a concludere che la vita, almeno quella finora consumata, è un fallimento. E si avverte il desiderio, impossibile, di rifarla – si legge nella prefazione al libro scritta da Vittorino Andreoli -. Non c’è altro da suggerire che leggere riga per riga e sperare di non entrare in una profonda crisi depressiva. […] Lo dico con la semplicità e l’efficacia che don Antonio ha usato nello scrivere il suo libro: don Antonio Mazzi è “matto”! […] Credo che Le beatitudini del marciapiede rimarranno la testimonianza di quanto don Mazzi sia prete e sia innamorato di Cristo».
A ventisette anni dall’inizio della Fondazione Exodus, a ottantadue anni di età, Don Mazzi traccia un bilancio della sua vita e della sua attività che ha il suo fulcro all’interno del Parco Lambro di Milano. E lo fa, come si dice, “con il cuore in mano”. Si confessa senza reticenze, innanzi tutto rivolgendosi ai “suoi” giovani, ragazzi e ragazze che in tutti questi anni ha incontrato nelle situazioni più difficili, e ai quali, nella maggior parte dei casi, è riuscito a dare nuova speranza e nuovi motivi per vivere. Un libro inedito che ancora mancava tra le pubblicazioni di don Mazzi. Una sorta di testamento spirituale che tocca numerosi argomenti, traducendo in modo originale e quasi irriverente l’evangelico “discorso della montagna”: Beati quelli del secondo albero; Beata la società di mia nonna; Beati quelli che scrivono sui muri; Beati gli educabili; Beati i miei ragazzi; Beate le donne; Beati quelli che non contano niente; Beati quelli che cantano “improperi”!
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