Una nuova grande casa per i musulmani di Saronno
Il centro islamico ha versato l’acconto per una nuova struttura in via Grieg: villa di tre piani con annesso capannone per le preghiere. Il portavoce: “Ma per trovare tutti i soldi ci vorranno quattro anni”
L’attuale sede del centro, nato circa dieci anni fa, si trova in via Maestri del lavoro: oltre alle preghiere e a essere un luogo di ritrovo, il centro effettua corsi di diverso tipo, dall’italiano all’arabo. Da tempo ci sono problemi di spazi perché è molto frequentato dai musulmani di tutto il territorio. Ne è una dimostrazione anche la festa del Ramadan, conclusa la settimana scorsa con una partecipazione finale di oltre 1.200 persone, 500 ogni giorno del mese di preghiera.
La futura nuova sede si trova in via Grieg ed è un orgoglio per tutta la comunità islamica: «Da tempo eravamo alla ricerca di un posto adatto a noi – spiega Hammami -. Gli spazi dell’ex caveau del laboratorio di pellicceria non sono più sufficienti. Ormai il nostro centro è un punto di riferimento non solo per Saronno, ma anche per parte dei fedeli che provengono dalla bassa comasca o dal vicino Altomilanese».
La futura nuova sede si trova in via Grieg ed è un orgoglio per tutta la comunità islamica: «Da tempo eravamo alla ricerca di un posto adatto a noi – spiega Hammami -. Gli spazi dell’ex caveau del laboratorio di pellicceria non sono più sufficienti. Ormai il nostro centro è un punto di riferimento non solo per Saronno, ma anche per parte dei fedeli che provengono dalla bassa comasca o dal vicino Altomilanese».
La casa di via Grieg sembra essere il luogo perfetto per la comunità islamica: lontana dal centro e con un ampio parcheggio vicino, con locali adatti anche per le diverse attività. «Ma come già accade con il centro dove siamo ora, non vogliamo diventi un luogo chiuso. Viviamo a Saronno, stiamo facendo molto per integrarci come partecipare a molte attività proposte dai saronnesi, ma anche ad aprire il nostro centro ai cittadini». Su come raggiungere la cifra richiesta Sadok ha molte speranze: «Non abbiamo finanziamenti particolari, facciamo tutto da soli con le donazioni dei nostri fedeli. La raccolta fondi è già iniziata sostenuta anche dal nostro imam Najib Al-Bahred, durante il Ramadan. Speriamo di riuscire presto a raggiungere il traguardo necessario».
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