Presidio dopo la strage di Firenze: “Basta seminare odio”
Il coordinamento migrante, italiani e immigrati insieme, si è trovato in piazza XX Settembre. La stessa in cui a marzo si manifestava a fianco delle rivoluzioni pacifiche in Nord Africa e contro la strage silenziosa del Mar Mediterraneo
"Basta odio razziale". Dopo i tragici fatti di Torino (il pogrom contro un campo nomadi dopo una falsa denuncia per stupro) e di Firenze (il massacro costato la vita a due uomini di origine senegalese), il coordinamento migrante di Varese ha promosso un presidio in Piazza Venti Settembre, in contemporanea con la grande manifestazione che ha sfilato, in silenzio, per le strade di Firenze. Italiani e migranti si sono presentati nel centro della città, con una grande presenza in particolare di cittadini di origine africana, che portavano anche numerosi cartelli per protestare contro chi semina l’odio razziale. «Esprimiamo solidarietà a tutti coloro che sono vittime di ogni forma di razzismo e alle comunità dei rom e dei Senegalesi presenti in Italia. Quanto
sta succedendo non è casuale: questo è il risultato della “cultura” di odio propagandata in questi anni. Questi sono episodi che devono essere condannati da tutti e dalla giustizia con pene molto severe» spiegano alcuni degli organizzatori, che chiedevano attenzione non solo ai fenomeni "estremi" di chi agisce in nome della superiorità razziale, ma anche alle voci che incitano all’odio e alle discriminazioni. "Radio Padania semina odio" era il cartello che se la prendeva con la voce ufficiale della Lega Nord, che negli ultimi anni è venuta alla ribalta con le raccolta di registrazioni e la raccolta di testi che è stata fatta ad esempio dal giornalista Daniele Sensi e diffusa attraverso il blog L’Anticomunitarista e l’uso dei social network. Presenti anche bandiere e militanti di Sinistra Ecologia e Libertà e di Rifondazione Comunista.
Il coordinamento Migrante raccoglie tante associazioni e sindacati del territorio, oltre alle associazioni e alle comunità di immigrati di varie nazionalità che vivono a Varese. E dietro le iniziative si vede il filo di una lotta per la libertà e la dignità dei popoli portata avanti su più fronti: il 2011 si era aperto con la mobilitazione, nei primi mesi dell’anno, a favore della democrazia in Nord Africa, che aveva coinvolto tante persone, a partire dagli stessi cittadini tunisini ed egiziani. Così il coordinamento ha proseguito il lavoro culturale e poliico di denuncia delle politiche di collaborazione con i regimi dittatoriali, con le violazioni dei diritti umani tollerate in cambio del controllo dell’immigrazione. Solo una settimana fa, sabato 10 dicembre, il coordinamento aveva invece proposto la giornata "Mettiti in Giallo contro il razzismo", che quest’anno sosteneva anche le campagne per il diritto di cittadinanza e per il voto agli immigrati. Si era alla vigilia di una settimana tragica, che ha messo a nudo le tensioni esistenti e per tanto tempo – e in parte ancora – negate.
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