“Sgombero alla Mornera, una brutta pagina”

La Federazione della Sinistra commenta l'allontanamento dei senzatetto da via Pacinotti, avvenuto giovedì. "Non basta cambiare Amministrazione per cambiare le cose"

Rieceviamo e pubblichiamo la nota della Federazione della Sinistra sullo sgombero dei senzatetto che vivevano sotto il ponte della Mornera.

Sgomberati sei nomadi, uomini e donne senza fissa dimora, che stazionavano da ormai un anno sotto un ponte. Il terreno, che sembra essere delle Ferrovie dello Stato, è un lembo di terra invisibile ai più, così come erano invisibili quei sei esseri umani.

L’intervento della Polizia di Stato, di quella locale, di concerto con l’Amministrazione comunale è stato rapido ed indolore: ripulita l’area, cacciati con le loro quattro cose quelle persone di nazionalità rumena ora rimane quel fazzoletto di terra che mai nessuno noterà e che mai servirà a qualcosa o a qualcuno. O meglio, a qualcuno, per un anno è servito a sopravvivere ad una vita di stenti, ma per lo meno a sopravvivere.

La motivazione dello sgombero, sempre la stessa che echeggia ogni qualvolta si decide si spostare una manifesta opzione di degrado sociale da un luogo ad un altro: “l’occupazione di area pubblica”. E, del resto, la medesima motivazione formale di quando queste operazioni servivano e servono, ad Amministrazioni di ben altro colore politico, per costruir campagne elettorali figlie dell’odio di razza e dell’esclusione.

I sei troveranno una nuova precaria dimora, sempre che, con l’avvicinarsi dell’inverno, rigide temperature, non riportino alla cronaca di qualche giornale locale la notizia di “un barbone” morto a causa del freddo. Ma tanto nessuno collegherà il volto di quel senza fissa dimora ad uno di quelli cacciati da un’area che a nessuno importava.

I sei continueranno a peregrinare in quel nomadismo della povertà che è destinato a rimpolpare le proprie fila sotto la stretta della crisi economica.

Due sono le opzioni: la prima che afferma che garantire i diritti e la sopravvivenza degli ultimi serve in primo luogo ai penultimi, l’altra, è garantire i penultimi lasciando che questi calpestino gli ultimi.

Noi stiamo e continueremo a lavorare per la prima.

Ma è sulla seconda opzione che si son costruite le fortune di una inetta classe politica che ha portato l’Italia al disastro, raccontando menzogne al popolo del Nord, senza mai aver prodotto miglioramento alcuno delle condizioni di vita dei “cittadini padani”. E’ con la seconda opzione che si è impoverita la cultura: la solidarietà sostituita da una più sana competizione, dove l’egoismo delle proprie quattro mura ha fatto dimenticare il bene comune e l’importanza della cosa pubblica. Ognuno a casa propria, ognuno per sé e Dio per tutti! E intanto, nell’indifferenza dei più, i signori delle tangenti continuano la loro corsa all’arraffo dei soldi dei cittadini.

Il 1 dicembre 2011, a Gallarate, si è consumato l’ennesimo microscopico episodio di una società sempre più brutta ed ostile.
Al gaudio dei molti a fronte dello sgombero, si aggiunge oggi il silenzio e la complicità di chi, un tempo, avrebbe urlato la propria indignazione. A volte cambiare una Amministrazione non basta a far cambiare le regole del gioco.

Federazione della Sinistra – Gallarate

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 03 Dicembre 2011
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