Ancora schiuma nella acque dell’Olona, sindaci in allerta

Ancora una volta tra Fagnano e Marnate uno sversamento di tensioattivi. Sindaci sulle sponde per verificare con i propri occhi la realtà del loro fiume e poche speranze di risolvere il problema a breve

Non c’è pace, e nemmeno rispetto, per il fiume Olona. Il corso d’acqua che scorre da Varese fino alle porte di Milano è sempre più maltrattato e probabilmente da una di quelle industri che dovrebbe amarlo e coccolarlo, almeno in memoria del grande sviluppo industriale che ha permesso con le sue acque che alimentavano i grandi complessi industriali che hanno fatto la ricchezza di tutto il territorio. Sabato 13 gennaio ha destato molto allarme, per l’ennesima volta,  il ritorno della schiuma bianca causata da un nuovo e massiccio sversamento di tensioattivi a partire da Fagnano Olona, paese che resta sul banco degli imputati per l’impianto fognario inadeguato e per la solita azienda che continua a creare questo problema.

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Schiuma e Olona, ormai inseparabili 4 di 5

Le immagini che vi proponiamo nella galleria fotografica sono state prese dal blog della Protezione Civile di Solbiate Olona chiamata a fronteggiare una situazione per la quale ben poco possono fare se non denunciando con le foto quello che è accaduto. Roberto Viganò, a capo della locale sezione. Descrive così quello che ha visto e documentato: «Seguendo il corso del fiume a valle per osservare la situazione sul territorio di Solbiate siamo arrivati a livello del ponticello situato in prossimità della ditta Hexion, dove c’è un importante salto del fiume, ed abbiamo notato l’imponente formazione di schiuma, tanto per cambiare provocata dalla “mitica sostanza tensioattiva”.  Proseguendo verso Olgiate, l’Olona si presentava con uno strato di 40-50 cm su tutta la sua superficie». Lungo il fiume erano presenti anche i sindaci di Marnate (Celestino Cerana), di Olgiate Olona (Giorgio Volpi) e di Solbiate Olona. I Vigili del Fuoco hanno constatato la non pericolosità della sostanza presente nelle acque.

Si tratterebbe dei soliti tensioattivi, probabilmente rilasciati sempre dalla stessa azienda. Ora la segnalazione di questo nuovo caso di inquinamento giungerà alle orecchie dei consiglieri regionali che a più riprese avevano promesso lo sblocco di fondi per intervenire sul fiume Olona ma il progetto molto ambizioso richiederebbe una cifra ben più alta di quella a disposizione messa in campo dall’assessorato di competenza.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 16 Gennaio 2012
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