Tubo rotto e acqua infiltrata mettono a rischio la sede del Sestante
Un guasto ha costretto lo storico fotoclub ad abbandonare i locali di via Mazzini. Si deve trovare un nuovo spazio per corsi e mostre (compresa quella per Filosofarti)
Un tubo rotto e le infiltrazioni d’acqua che ne sono derivate mettono a rischio le attività del Sestante, lo storico fotoclub di Gallarate. La scoperta del danno alla sede (in una corte di via Mazzini) è stata fatta venerdì pomeriggio, proprio quando il gruppo si stava preparando per una nuova serata: «Abbiamo due diverse parti, divise dal portone: la sala dove si svolgono gli incontri è meno a rischio, gli altri locali sì» spiega il presidente Massimo Pinciroli. Le infiltrazioni (che partono dal piano superiore, disabitato da tempo) hanno danneggiato soprattutto la soffittatura sopra i locali che ospitano la segreteria, l’archivio e la saletta usata per le mostre: si parla addirittura di un abbattimento della soletta. «Abbiamo portato via l’archivio e tutto il materiale di segreteria» dice il presidente: ora a rischio sono le mostre e i corsi. Una preoccupazione particolare riguarda gli eventi previsti per Filosofarti, che parte tra due settimane, a inizio marzo. «Abbiamo avuto contatti anche con la amministrazione comunale per cercare un nuovo spazio» spiega Pinciroli. Nel frattempo anche sulla pagina facebook del Sestante sono arrivate segnalazioni e proposte, quanto meno per "tamponare" la situazione nell’immediato.
Il fotoclub è attivo dal 1963 e ogni anno propone molte attività, rivolte agli appassionati di fotografia e più in generale anche all’intera cittadinanza. «Nel corso del 2011 presso gli oramai "ex" locali del Sestante – racconta Pinciroli – si sono tenute 13 mostre fotografiche (di cui una nell’ambito di Filosofarti 2011), 5 incontri di proiezione audiovisivi, 6 incontri di approfondimento di tecnica e cultura fotografica, un workshop con modelle professioniste ed un corso di fotografia sviluppato su 8 incontri. In totale la sede è rimasta gratuitamente aperta al pubblico per 85 giorni, cui devono sommarsi gli appuntamenti "in trasferta" presso altri circoli fotografici o manifestazioni di fotografia».
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