Corpo e spirito, Filosofarti esplora le arti
Seminari di studio e mostre, una lezione-concerto di Carlo Bellora e Francesco Pasqualotto e uno spattecolo teatrale negli ultimi due giorni di appuntamenti di Filosofarti
Si avvia alla conclusione in questo fine settimana la sesta edizione di Filosofarti, il festival di filosofia di Gallarate (Va), quest’anno dedicato a “Il corpo, i sensi”, diretto artisticamente da Cristina Boracchi e organizzato dal Centro Culturale Teatro delle Arti, in sinergia con l’Amministrazione comunale e la Fondazione Comunitaria del Varesotto, e con patrocini illustri, fra i quali spiccano la Regione Lombardia, l’Assessorato alla Cultura del Comune, la Provincia di Varese, il Miur nella sua espressione provinciale U.S.T., come da tre anni a questa parte l’Ex Irre Lombardia – Gestione Commissariale, e, da quest’anno, oltre all’Università dell’Insubria nell’ambito del progetto ‘Giovani pensatori’, anche l’Università degli Studi San Raffaele di Milano. E si concluderà con un grande spettacolo che unisce la filosofia alla musica e alla danza in programma domenica 11 marzo alle 15 al teatro Condominio Vittorio Gassman, dove, su proposta dell’associazione culturale Progetto Danza – Proscaenium e dell’istituto superiore di studi musicali Puccini, andrà in scena “Pierino e il Lupo”, con la partecipazione di Nanni Svampa (ingresso 10 euro, prenotazioni al numero 347.5052978).
Il programma di questi ultimi due giorni di festival propone domani mattina, sabato 10 marzo, dalle 9.30 al teatro delle Arti, un interessantissimo seminario di studio, aperto a studenti, operatori, formatori, terapeuti, docenti, ma anche ai genitori, sul tema “Corpo adolescente, corpo bambino”, con relatori Gustavo Pietropolli Charmet, Mariafederica Massobrio, Maria Barbuto e Valeria Cavalli. L’adolescenza è il periodo in cui avviene una ristrutturazione della personalità a tutti i livelli e l’aspetto relativo all’immagine fisica non è che un momento. La sicurezza di sé, da questo punto di vista, svolge un ruolo importante al momento di una ricerca del nuovo “sé stesso”. Per questi motivi le distorsioni della rappresentazione del corpo spesso riflettono problemi e difficoltà di ordine diverso (emotivi, comportamentali, ecc.)… La fame e la ricerca di sensazioni forti che possano dare sfogo alla grande energia che si sprigiona in questa età, portano a una ricerca di soddisfazione del bisogno di divertirsi, di giocare, di trasgredire; in pratica di vivere, secondo canoni che non appartengono ancora allo status di adulto responsabile, di quell’adulto che sa di dover diventare… ma il più tardi possibile. Uno dei compiti evolutivi in adolescenza è quello di elaborare i cambiamenti somatici e costruire un’immagine armonica del nuovo corpo, ma non è impresa facile.
Alle 17 a Villa Delfina di Crenna, inaugurazione della mostra di illustrazioni di Ferruccio Locarno “Il corpo: la sua rappresentazione nella sensibilità estetica dell’oggi”, a cura dell’associazione Vivere Crenna, aperta fino alle 20 e ancora domenica 11 dalle 10 alle 12 e dalle 14,m30 alle 19. All’inaugurazione farà seguito, alle 17,30, una conferenza dello stesso Locarno sul tema “La rappresentazione del corpo nella storia della pittura, tra scienza, realismo e audacia”. Ferruccio Locarno è medico e come tale ha dedicato professionalmente tutta la sua attenzione alla cura del Corpo: ne ha esaminato le alterazioni, ma ne ha pure colto l’armonia dell’insieme. Da qui è nata l’ammirazione per gli artisti, in particolare per quelli che hanno eletto la Figura umana e la sua Anatomia a soggetto della loro arte pittorica. Nell’incontro, attraverso le immagini di capolavori, ripercorreremo insieme la Storia dell’Arte: la scoperta del Corpo come Anatomia Normale Umana (capitolo basilare della Storia della Medicina, sospeso fra il rigore della Scienza e il fascino dell’Arte) e la sua rappresentazione come anatomia artistica, che del Corpo umano celebra la straordinaria bellezza e perfezione. La mostra “Il corpo: la sua rappresentazione nella sensibilità estetica dell’oggi” non vuol essere una vera mostra da intendere in senso artistico, vuol essere un’occasione per evidenziare sia il modo con cui oggi, nel disegno, si tende a rappresentare il corpo (spesso solo un abbozzo rapido, essenziale, sommario, a volte schematico, che riflette l’estetica e lo stile di vita dell’oggi) sia il modo in cui lo stesso tema viene trattato ogni giorno, su quotidiani e settimanali, dalla fotografia che informa fermando l’istante. Proprio perché le fotografie sono immagine consueta e scorrono innumerevoli sotto i nostri occhi, si finisce col non badarvi. Pochi si soffermano a godere, quando c’è (e talora c’è) tutta la loro bellezza. L’intento di questa esposizione è quindi anche di attirare l’attenzione su quanto di bello la stampa ci offre ogni giorno: occasioni per avere un piccolo o grande piacere che noi, spesso, finiamo per sciupare per distrazione o fretta. Questi disegni, tratti dalla stampa, non sono arte, ma vogliono essere solo un mezzo per segnalare ed enfatizzare, attraverso un’opera artigianale (una semplice copia a matita), la bellezza delle immagini di stampa e l’importanza di cercare in esse il bello che ci scorre ogni giorno sotto gli occhi, ma che distrattamente spesso ci lasciamo sfuggire.
Alle 18 alla libreria Biblos di piazza Libertà presentazione del libro “Il sogno di Lilli” (Acco editore) alla presenza delle autrici Vaifra Lilli Pesaro, gallaratese di madre cattolica e papà ebreo, e Sara Magnoli. Il libro narra la vera storia di Lilli, bambina ebrea durante le leggi razziali, i suoi sogni e la sua ricerca della propria identità, raccontando tutto con le parole, appunto, di una bambina. Il libro è illustrato da Giada Ricci, con prefazione di Marco Travaglio e introduzione di Stefano Bandera.
Domenica proseguono alle 14,30 i laboratori per bambini al Maga (informazioni: 0331.706014), mentre alle 15 al teatro Condominio Vittorio Gassman in scena il già citato “Pierino e il Lupo”, con la partecipazione straordinaria di Nanni Svampa nella veste di narratore. La produzione nata dalla collaborazione del conservatorio cittadino con Proscaenium, prestigiosa accademia gallaratese diretta da Cinzia Puricelli, oltre al noto artista varesino, vede protagonisti l’orchestra dell’I.S.S.M.’G.Puccini’ diretta da Sergio Gianzini, il ballerino scaligero Claudio Coviello e le allieve della scuola di ballo di ‘Progetto danza’ con la coreografia e regia di Massimiliano Volpini, danzatore della Scala di Milano e coreografo internazionale. La collaborazione tra l’Istituto Superiore di Studi Musicale “G. Puccini” e l’associazione culturale “Progetto Danza”, attive realtà gallaratesi che svolgono attenta e costante attività di educazione e formazione alla musica e alla danza, iniziata nel 2008 è proseguita sviluppando sempre più il coinvolgimento di allievi in percorsi didattici interdisciplinari di alta qualità, presentati al pubblico come concerti danzati. Più che positive esperienze, che hanno stimolato la volontà di continuare insieme per sviluppare programmi ancora più ambiziosi, come questa coproduzione di ‘Pierino e il Lupo’ del compositore russo Sergej Prokofiev. Andata in scena lo scorso giugno a conclusione della rassegna ‘Ritmè 2011: giovani artisti in danza e musica’ , la prima rappresentazione di questo lavoro ha registrato un folto e caloroso pubblico. Prokofjev scrisse questa fantasia musicale in cui i personaggi vengono presentati insieme agli strumenti e ai temi musicali che li caratterizzano con l’intenzione di rendere più accessibile la musica ai bambini. Lo spettacolo messo in scena dall’associazione Progetto Danza e dal conservatorio cittadino, offre in più la possibilità di avvicinarsi, oltre che al linguaggio musicale, al linguaggio coreutico classico e contemporaneo: un lavoro interdisciplinare e di rete che ben si sposa con lo spirito di Filosofarti 2012.
Alle 16 alla Chiesa di San Pietro lezione-concerto di Carlo Bellora e Francesco Pasqualotto “Corpo e anima: la musica in testa” – le figure apollinee del classicismo viennese in un corpo martoriato dalla malattia (Ludwig van Beethoven). Nel 1802, a soli 32 anni, Ludvig van Beethoven aveva confidato la sua disperazione nel famoso “Testamento di Heilingenstadt”, una lettera ai suoi fratelli nella quale spiegava le ragioni del suo astio e della sua misantropia: l’incipiente sordità per la quale aveva pensato addirittura al clamoroso gesto estremo. E le malattie saranno diverse nella travagliata esistenza del genio tedesco (sifilide, epatite cronica, osteite deformante), ma la musica rimarrà per sempre la sua migliore compagna di vita. Al 1803 risalgono le sonate op.30 per pianoforte e violino, tre composizioni stilisticamente molto differenti tra loro. Se nella prima in la maggiore sono evidenti le ascendenze con la migliore tradizione del classicismo settecentesco di Haydn e Mozart, nella seconda in do minore già si coglie il piglio tipicamente beethoveniano con la sua grandiosa articolazione in quattro ampi movimenti e la sua enigmatica cupezza, per poi arrivare nella terza, in sol maggiore, a quell’altro aspetto così tipico in Beethoven cioè l’improvviso irrompere della serenità e dell’umorismo: ombre, luci che si coniugano e si mescolano in una personalità tanto segnata dalla sofferenza fisica.
Si ricorda inoltre che domenica 11 marzo è possibile ancora visitare sia la mostra della fotografa giapponese Yoshie Nishikawa “Petali d’Oriente” a cura del Sestante fotoclub allestita al museo Studi Patri, sia , nel foyer del teatro delle Arti di via don Minzoni, la mostra fotografica “Le voci del corpo” delle socie del Sestante Fotoclub Sabrina Alabardi, Chiara Ciccocioppo, Ida D’Angelo, Rosi Giani, Magda Longbardo, Elisa Lovati e Lorenza Vanolo.
Inoltre, in occasione della presentazione del libro “Il sogno di Lilli” di sabato 10 marzo, la libreria Biblos ha allestito in una vetrina una mostra di alcune tavole di Giada Ricci con illustrazioni del libro.
Tutte le informazioni sono anche al sito www.filosofarti.it, oltre che ai link dal sito www.teatrodellearti.it.
Gli scritti dei relatori saranno in visione e in vendita nelle librerie del centro di Gallarate: Carù, Rinascita e Biblos.
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