Una mattina in aula con lo scultore Matteo Chiarelli
Proseguono le lezioni con gli esperti, nell’ambito dell’attività che il dipartimento di Materie Artistiche del Liceo Artistico “Don Milani”
Proseguono le lezioni con gli esperti, nell’ambito dell’attività che il dipartimento di Materie Artistiche ha messo in atto a valorizzazione del Liceo Artistico “Don Milani” nel territorio, attraverso la presenza in classe di liberi professionisti nel campo dell’arte; nella mattinata del 20 febbraio, durante una normale lezione di Discipline Plastiche e Scultoree, gli alunni di seconda, insieme alla prof.ssa Maria Rosa Spreafico, hanno incontrato lo scultore Matteo Chiarelli.
Durante la lezione l’aula è diventata, almeno per una mattina, luogo di “bottega”, dove il maestro spiega ai suoi apprendisti i primi segreti del mestiere dello scultore, un mestiere faticoso nel fare, ma fatto di esperienza e conoscenza quotidiana della tecnica.
L’artista, spiega la professoressa Spreafico, ha presentato i primi procedimenti, quello che potremmo chiamare “l’alfabeto dello scolpire”, agli studenti che hanno così potuto tenere tra le mani mazza e scalpelli a punta, a gradina, e capire, o almeno riflettere, su ciò che è fare scultura, scolpendo materiali duri come il marmo bianco di Carrara, tanto caro a Michelangelo. Hanno scoperto che dietro a tutto questo ci sono sudore, tecnica, conoscenza degli attrezzi e espedienti nell’utilizzarli in modo corretto, abilità, capacità, ma soprattutto la passione di chi lavora, che porta a rendere una pietra anonima un’opera d’arte.
Lo stupore è stato capire come un colpo ben messo permetta di “impadronirti” della pietra, ma per farlo occorre comprendere la sua materica concretezza, amando gli attrezzi che si usano, avendone cura, costruendoli anche personalmente; poi, però, per poter impossessarti di ciò che ti sta davanti, marmo, legno o pietra che sia, occorre, come ha detto più volte l’artista durante la lezione, amare ciò che fai.
La professoressa, nel presentare Matteo Chiarelli agli studenti, ha raccontato come egli sia giunto in età matura a fare ciò che ha amato fin da giovane, e come, invece, le vicissitudini della vita l’abbiano portato a fare altre scelte. Ha anche ricordato ai propri alunni che quando c’è vera passione non importa l’età, proponendo un confronto con le maggiori possibilità e opportunità che sono offerte loro, nonostante il tempo in cui stiamo vivendo.
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