“Bruna mi ha insegnato l’italiano”
Un lungo corteo ha accompagnato per l'ultimo saluto il feretro di Bruna Brambilla. Politici, amministratori locali e l'ex segretario generale della Cgil Antonio Pizzinato (oggi presidente nazionale dell'Anpi) sindacalisti e tanti amici hanno sfilato con Zekir e la sua bandiera
Ha portato la bandiera dell’Auser con il braccio alzato, affinché tutti la vedessero bene, da via della Missione al cimitero di Venegono Superiore, sotto un sole cocente. Nel corteo funebre si è messo dietro la famiglia di Bruna Brambilla, perché per lui si considera uno di famiglia.
Ha solo diciassette anni. E non gli importa che sulla bandiera ci sia lo slogan "Risorsanziani" perché quando è arrivato dal Bangladesh insieme al fratello maggiore ha trovato nell’Auser una seconda casa e in Bruna una seconda madre. Le prime parole nella nuova lingua le ha imparate grazie a lei. «Bruna e l’Auser mi hanno insegnato l’italiano» dice Zekir, stando sempre attento che la bandiera non si attorcigli sull’asta.
È un gesto semplice, è vero. Ma in Zekir c’è la stessa solennità del vigile urbano che sostiene il gonfalone comunale. La stessa voglia di testimoniare la stima, l’affetto e l’orgoglio di essere stato una parte della storia di quella donna che lo ha fatto sentire più vicino a casa, nonostante la sua famiglia viva a Dacca la capitale del Bangladesh. «Forse un giorno tornerò perché lì c’è mia sorella, mio padre e mia madre – dice il ragazzo – ma in questo momento voglio continuare a studiare in Italia».
All’Auser ci va ancora una volta alla settimana «per perfezionarsi» dice, mentre ogni mattina frequenta il corso di meccanica all’istituto tecnico.
Zekir fissa la sua bandiera e serra i ranghi quando la bara di Bruna sta per essere calata nella terra. Si allinea al sindaco, Francesca Brianza, e ascolta le parole di Mario Agostinelli, parole lasciate dalla moglie. «La morte non è niente perché io sono nella stanza accanto. Io sono solo dall’altro lato del cammino e vicino ai vostri i passi. Continuate a chiamarmi Bruna. Continuate a ridere di ciò che avete sempre riso».
Zekir riavvolge la bandiera e saluta Bruna con un sorriso.
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