“Nei cimiteri togliere il divieto di ingresso a cani e biciclette”

Richiesta del consigliere comunale Carlo Uslenghi che ha scritto una lettera al sindaco Laura Cavalotti e alla Seprio Servizi

«Cani, biciclette, cellulari. Togliere i divieti assurdi dall’ingresso dei cimiteri cittadini». È la richiesta che avanza il consigliere comunale di maggioranza Carlo Uslenghi che ha scritto una lettera sulla questione al sindaco Laura Cavalotti e al direttore della Seprio Servizi, Stefano Moroni. «Chiedo cortesemente di intervenire per correggere atti emanati negli anni scorsi con divieti che non hanno alcuna ratio, se non rappresentare soltanto una vessazione assurda nei confronti dei cittadini e delle loro libertà individuali – spiega Uslenghi -. In seguito alla morte di mia madre, avvenuta l’otto di gennaio, ogni settimana mi reco al cimitero a far visita alla sua tomba, insieme alla sua cagnolina, nonostante un divieto assurdo che posto all’ingresso del cimitero limita l’ingresso ai cani dei ciechi, dimenticando però che l’accompagnamento del cane non ha solo valore materiale e fisico ma anche di relazione affettiva».

 

Infatti all’ingresso del cimitero di Tradate (lato viale Rimembranze, non ingresso piazza del mercato) un piccolo cartello, con alcune norme di comportamento, richiama un’ordinanza del 3 maggio 2009 «scaduta in quanto le ordinanze sono urgenti e contingibili, oltre che dal contenuto (divieti) assurdi ed illegittimi – prosegue il consigliere -. Ho assistito a proteste, soprattutto di persone anziane che si recano, per esempio, conducendo la bicicletta a mano (è vietato l’ingresso alle biciclette) in quanto hanno il cestello che contiene i fiori per i vasi posti sulla tomba, ma anche perchè non ci sono idonei portabiciclette all’esterno del cimitero a cui assicurare le biciclette, con l’alto rischio di furti. Oppure anziani, per esempio mia zia, che hanno con loro il cellulare non certo per fare telefonate di piacere, ma per essere chiamati in caso di urgenza per l’ammalato che hanno in casa».

 

«Chiedo pertanto di ritirare immediatamente il cartello con i divieti (uso cellulare, biciclette, accompagnamento cane) e sostituirlo con un cartello che semplicemente invita a mantenere un comportamento consono al luogo visitato – conclude Uslenghi -. Credo infatti che l’educazione civica si realizza anzitutto con insegnamenti, consigli ed inviti prima che con una miriade di divieti e sanzioni, ritenendo il valore dell’educazione prioritario e prevalente rispetto all’azione repressiva, spesso banale, stupida e controproducente».

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Pubblicato il 08 Giugno 2012
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