La ragazzina cinese che cuciva i vestiti di moda per bambini
Controllo in un laboratorio cinese: sei i lavoratori in nero, di cui due clandestini e una operaia sedicenne. La fabbrichetta stava lavorando per una marca d'alta moda (con regolare contratto)
Nuovi controlli dei carabinieri finalizzati al contrasto del lavoro “in nero” e dell’immigrazione clandestina: i Carabinieri della Compagnia di Gallarate, unitamente ai militari del Nucleo Carabinieri per la tutela del Lavoro della Direzione Provinciale del Lavoro – sezione ispettiva – ed a personale dell’A.S.L. di Cardano al Campo e dell’I.N.P.S. di Varese, hanno effettuato una ispezione in un laboratorio tessile, gestito da cinesi, a Cardano al Campo.
È emerso lo sfruttamento di manodopera minorile e clandestina, nonché gravi violazioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro (foto d’archivio). Alla proprietaria del laboratorio, una 40enne cinese, una serie di violazioni tra cui: non aver elaborato un documento contenente la specifica valutazione dei rischi prevista per una ragazzina 16enne cinese, occupata come operaia senza inoltre fornire a lei ed ai suoi genitori le prescritte informazioni in materia di sicurezza; avere ammesso al lavoro adolescenti in difetto del prescritto accertamento sanitario attestante la loro idoneità all’attività lavorativa; per aver fatto uso di macchinari non conformi; per non aver redatto il documento di valutazione del rischi; per mancata nomina del responsabile per la sicurezza sul luogo di lavoro; per aver occupato alle dipendenze due cittadini stranieri privi di permesso di soggiorno, due cinesi di 38 e 39 anni che sono stati anch’essi denunciati per la violazione della legge stranieri poiché sprovvisti dei regolari permessi soggiorno.
Al momento del controllo, gli operai della ditta erano impegnati nella realizzazione di capi di vestiario per bambini di una nota marca di alta moda (che ne aveva regolarmente commissionato l’esecuzione).
La proprietaria della ditta è stata denunciata, mentre sono stati identificati complessivamente sei lavoratori, tutti impiegati “in nero”. È stato inoltre adottato, nei confronti della ditta, il provvedimento di sospensione immediata dell’attività imprenditoriale per l’impiego di manodopera “in nero” e una raffica di sanzioni amministrative totali per un totale di circa 25mila euro e multe per oltre 70mila euro.
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