Legambiente:”Fogne carenti, laghi inquinati”

Legambiente ha presentato il risultato dei monitoraggi delle acque dei laghi Maggiore, Ceresio e di Varese. Sono 10 i punti inquinati individuati dagli ambientalisti

Legambiente è andata a colpo sicuro: dopo 7 anni di monitoraggio delle acque dei laghi di Varese i punti critici rimango sempre gli stessi. Così anche quest’anno l’associazione ambientalista ha individuato 10 punti fonti di inquinamento per le acque del Maggiore, del Ceresio e del Lago di Varese.
Sono il canale artificale presso la spiaggia comunale di Germignaga, la foce del torrente Boesio a Laveno Mombello, la foce del Bardello a Brebbia, quella dell’Acquanegra a Ispra, l’oasi della Bruschera ad Angera per quanto riguarda il lago Maggiore. La roggia del Gat a Biandronno e la foce del canale Brabbia a Cazzago Brabbia per il Lago di Varese e, infine, la foce del fiume telo di Osterno a Claino di Osterno, lo scarico lungolago di via Ungheria a Lavena Ponte Tresa e la foce del Rio Bolletta a Porto Ceresio per quanto riguarda il lago di Lugano.
«Il nostro compito è quello di individuare le criticità dei bacini lacustri con particolare attenzione, non solo dove sappiamo esserci maggiore afflusso di bagnanti, ma soprattutto dove intravediamo un rischio più elevato di inquinamento, così come viene indicato dal decreto legislativo 116/2008 – commenta Barbara Meggetto direttrice Legambiente Lombardia -. Le analisi ci confermano che la maggior problemi per il lago continuano ad arrivare direttamente dai corsi d’acqua che ancora scontano i ritardi nel collettamento fognario e nella depurazione delle acque e che si confermano, dunque, i principali imputati di questa situazione».
Quelli individuati sono tutti luoghi dove gli ambientalisti hanno individuato situazioni critiche che minacciano la salute dei laghi, un monitoraggio che “Goletta dei laghi” svolge annualmente nei laghi d’Italia. E ancora una volta il dito viene puntato in direzione degli scarichi e dei torrenti che riversano agenti inquinanti nell’ecosistema lacustre.
Una colpa della quale si macchiano i tanti scarichi abusivi ma, principalmente, la carenza infrastrutturale fognaria dei nostri comuni.
«Affluenti senza speranza, dunque? Così sembrerebbe visto che un anno fa avevamo chiesto alla Provincia di Varese rendere pubblica la tempistica di intervento rispetto alla grave situazione di inquinamento persistente su fiumi e torrenti che ancora riversano acque non depurate nei laghi del varesotto. – commenta Alberto Minazzi, referente dei circoli Legambiente della provincia di Varese – I casi di cui parliamo sono noti da tempo, non altrettanto chiare le soluzioni che le istituzioni intendono mettere in campo. Emblematica ad esempio la situazione del Ceresio che vede ancora uno scarico abusivo di acque non depurate a lago in piena passeggiata ma anche la problematica situazione delle acque che confluiscono nel Rio Bolletta».

Una nota a parte merita invece il lago di Varese per cui gli ambientalisti ribadiscono le richieste di fatte nel 2008: eliminazione degli scarichi diretti a lago, completamento dei sistemi di collettamento e depurazione delle acque reflue civili, ridimensionamento degli sfioratori di piena, separazione delle acque bianche dalle nere.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 13 Luglio 2012
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