Varese non sarà più provincia. Il futuro, forse, con Como
La nostra provincia non rientra nel doppio parametro di numero di abitanti e superficie. Galli: «Con i tagli lineari si penalizza anche chi ha sempre tenuto i conti a posto e offerto servizi concreti»
Varese non sarà più provincia. Sulla base della spending review, il Consiglio dei Ministri ha infatti definito oggi, venerdì 20 luglio, i livelli per il riordino delle province. In base ai criteri approvati, i nuovi enti dovranno avere almeno 350mila abitanti ed estendersi su una superficie territoriale non inferiore ai 2500 chilometri quadrati. La nostra provincia ha circa 887.428 abitanti, ma si estende su 1.199 chilometri quadrati.
A questo punto si apre il tema dell’accorpamento. Le province tagliate dovranno infatti "unire" le attività. Per Varese il futuro potrebbe essere con Como e con una parte della zona pedemontana. Ma con la creazione della città metrolitana di Milano e il progetto "grande Monza", lo scenario potrebbe diverso con, ad esempio, alcune zone del sud di Varese accorpate a Milano.
In Italia e in Lombardia – In tutta Italia dovrebbero essere 64 su 107 le province da accorpare, di cui 50 in Regioni a Statuto ordinario e 14 in Regioni a statuto speciale. Le Province “salve” sarebbero dunque 43 su 107 di cui: 10 metropolitane, 26 in Regioni a Statuto ordinario e 7 in Regioni a statuto speciale.
In Lombardia si salvano Milano, Brescia, Bergamo e Pavia.
L’iter della riforma – Nei prossimi giorni il Governo trasmetterà la deliberazione al Consiglio delle autonomie locali (CAL), istituito in ogni Regione e composto dai rappresentanti degli enti territoriali. La proposta finale sarà trasmessa da CAL e Regioni interessate al governo, il quale provvederà all’effettiva riduzione delle province promuovendo un nuovo atto legislativo che completerà la procedura. Le nuove province eserciteranno le competenze in materia ambientale, di trasporto e viabilità (le altre competenze finora esercitate dalle Province vengono invece devolute ai Comuni, come stabilito dal decreto “Salva Italia”). La soppressione delle province che corrispondono alle Città metropolitane – 10 in tutto, tra cui Roma, Milano, Napoli, Venezia e Firenze – avverrà contestualmente alla creazione di queste (entro il 1° gennaio 2014).
Le reazioni della Provincia – «Niente di nuovo, ce lo aspettavamo – commenta Dario Galli, numero uno di Villa Recalcati -. Varese non rientra per uno dei due parametri, quello territoriale. La riforma, come ho già ribadito, non ci piace non tanto perchè siamo contro ad una revisione della dimensione degli enti locali, ma perchè con i tagli lineari si penalizza anche chi come noi ha sempre tenuto i conti a posto e offerto servizi concreti. Così è una riforma che parte zoppa».
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