Agesp contro gli Scout: “Sede occupata senza alcun titolo”
La ex municipalizzata punta il dito anche sugli interventi fatti nella sede ma gli scout ribattono “tutto regolare, ci sono i documenti”. E anche se nessuno vuole arrivare allo scontro, gli scuot vedono in queste richeste “l’ennesimo scontro tra Agesp e il Comune”
«Le rivendicazioni di Agesp sono del tutto illegittime». E’ tranquillo Nicola Paolantonio, l’avvocato chiamato a difendere gli scout Agesci del gruppo Busto Tre che rischiano lo sfratto dalla loro sede di via Pepe. Secondo Agesp, infatti, il più grande gruppo di scout d’Italia -che conta oltre 600 iscritti- occuperebbe senza alcun titolo la zona dell’ex macello e l’intenzione della ex municipalizzata sarebbe quella di regolarizzare questa presenza, magari ottenendo anche qualche introito economico. «Non è stato commesso alcun atto illegittimo o irregolare -ribatte il legale incaricato da Agostino Valentini, responsabile del gruppo- perchè nel 2004 quello spazio è stato assegnato al gruppo su decisione dell’allora amministrazione comunale». E i documenti che lo testimoniano, ma che Agesp non riesce a trovare, «ovviamente esistono».
Ma c’è anche un’altra voce delle rivendicazioni dell’azienda guidata da Paola Reguzzoni che riguarda gli interventi edilizi attuati all’interno dell’ex macello. Per queste opere, infatti, gli uffici comunali non avrebbero ancora trovato le autorizzazioni. «L’investimento che è stato fatto in questi 8 anni è stimabile in circa 200mila euro», ribatte il legale, ricordando come gli interventi si siano resi necessari dal momento che quella sede «è stata affidata al gruppo in condizioni pessime». Ma sia Agesp che Agesci Busto 3 non vogliono arrivare alla guerra. «Siamo disponibilissimi a sederci ad un tavolo a parlare -conferma il legale- anche perchè non abbiamo nulla da temere». Proprio per questo motivo, l’unica interpretazione che si dà alla vicenda è «legata ai rapporti tra Agesp e Comune». Rapporti che, com’è noto, non sono dei più distesi. Ma in questa guerra fredda, gli scuot cittadini non intendono essere le prime vittime.
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