Una Panda fa tremare la 3SG

L'acquisto per 9.900 euro di una utilitaria Fiat usata dalla direttrice Manila Leoni ha evidenziato la crisi tra cda e presidente, che annuncia le dimissioni. Dura la Lega Nord: "Serve trasparenza"

Nuovi nuvoloni neri si addensano sulla 3SG, l’azienda comunale di servizi socio-sanitari: il presidente Enrico Moresi (nella foto) è a un passo dal rassegnare le dimissioni, travolto dalle divisioni interne al consiglio d’amministrazione e dalla vicenda dell’auto aziendale concessa in uso alla direttrice Manila Leoni.
Al centro della vicenda c’è l’acquisto per 9.900 euro di una utilitaria Fiat: l’auto a inizio e fine giornata è in uso alla direttrice Manila Leoni, che la utilizza nel tragitto casa-lavoro. La scoperta del "benefit" ha causato più di uno scossone e messo in crisi lo stesso Consiglio d’Amministrazione dell’azienda comunale, con alcuni dei consiglieri che hanno contestato il provvedimento. Il fatto che l’auto sia usata nel resto della giornata ad altro personale per le esigenze aziendale non è bastato a mettere a tacere la polemica, nè quella pubblica nè quella interna al consiglio d’amministrazione. La Lega ha sollevato in modo chiaro la questione della trasparenza, ma non solo: «In tempi duri come questo, nei quali tanta gente fa fatica ad andare avanti, certi benefit ci sembrano esagerati – attacca Sandro Rech, segretario cittadino della Lega Nord -. Il presidente ha deciso e se ne prende la responsabilità, ma non può scegliere da solo: dovrebbe confrontarsi col cda e fare l’interesse dei cittadini e del Comune che rappresenta. Sarebbe stato utile condividere le decisioni, mentre ci pare che con il cda ci sia poco feeling. Già in passato ci sono state decisioni poco condivisibili e concorsi ad hoc: serve cambiare rotta. L’unica soluzione non sono le dimissioni, ma piuttosto una presa d’atto dei criteri che devono regolare l’andamento di una società che fa gli interessi del Comune, non quelli di bottega». Anche le segreterie dei partiti del centrosinistra chiedono chiarezza, anche se c’è ancora fiducia verso il cda, al di là dello scivolone. La vicenda soprattutto ha fatto emergere più forti le tensioni nel cda, che in realtà sono di lunga data e spesso hanno visto la direttrice Manila Leoni messa nel mirino dei consiglieri. Il clima è teso e il presidente Enrico Moresi (che è un "indipendente", non legato a nessun partito) è ormai a un passo dalle dimissioni effettive: «Deciderà il sindaco sulla mia lettera di dimissioni» ha fatto sapere. A questo punto, con un presidente semi-dimissionario e un cda ostile, la palla passerà al sindaco e forse alle segreterie di partito.

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Pubblicato il 05 Settembre 2012
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