Governo, ecco la legge di stabilità

Interventi per circa 12 miliardi di euro ma senza correttivi sulla finanza pubblica. Prevista l’istituzione di un commissario anticorruzione. Presentata la riforma del titolo V della Carta

mario montiÈ terminato questa notte alle 2 passate il Consiglio dei Ministri iniziato alle 18 di ieri che aveva come argomento le misure sulla legge di stabilità, ma anche alcune importanti decisioni in merito alla finanza locale e alle attribuzioni di competenze tra centro e periferia dello Stato.
Il Governo ha discusso l’attuazione della direttiva 2011/7/UE sui ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali tra imprese e tra pubbliche amministrazioni e imprese. È stata confermata la volontà di esercitare la delega conferita dal Parlamento al Governo nell’ambito della legge dello statuto dell’impresa.

Il Consiglio ha inoltre deciso di istituire nella legge di stabilità un Commissario anticorruzione che presiederà la Commissione per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle amministrazioni pubbliche. 

LEGGE DI STABILITÀ
Il Consiglio ha approvato il disegno di legge contenente le disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità) e il disegno di legge contenente il bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2013 e bilancio pluriennale per il triennio 2013-2015.
La Legge di stabilità per il 2013-2015 rappresenta lo strumento con cui sono disposte le misure necessarie a realizzare gli obiettivi programmatici indicati nei documenti di programmazione di bilancio e finanza pubblica.
Il disegno di legge di bilancio e il disegno di legge di stabilità sono presentati al Parlamento entro il 15 ottobre di ciascun anno.
Gli obiettivi sono 5: anzitutto, evitare l’aumento di due punti percentuali dell’IVA a partire da giugno 2013. La legislazione vigente prevede l’aumento dell’IVA a partire dal primo giugno 2013. Con la legge di stabilità l’aumento viene dimezzato. Gli altri obiettivi sono i nuovi incentivi per l’aumento della produttività; le garanzie per gli esodati; la copertura del quadro esigenziale dei Ministeri per il 2013; il pagamento degli arretrati delle PA. Per realizzarli sono previsti tre strumenti.
Il primo strumento è la revisione della spesa pubblica (spending review); il secondo comprende degli interventi fiscali in materia bancaria e assicurativa; il terzo, infine, riguarda l’imposta sulle transazioni finanziarie.

Al fine di introdurre un importante elemento di equità nella revisione della tassazione sui redditi e agevolare i consumi delle famiglie dal reddito più basso, la legge di stabilità introduce inoltre una riduzione di un punto percentuale (da 23 a 22 punti e da 27 a 26) dell’aliquota IRPEF sui primi due scaglioni di reddito (da 0 a 15mila euro e da 15mila a 28mila euro).
Nell’ambito della legge di stabilità il Consiglio ha approvato il secondo capitolo delle disposizioni per la revisione della spesa pubblica (spending review). Le nuove misure confermano l’azione avviata dal Governo il 5 luglio: razionalizzare la spesa pubblica, migliorare l’efficienza delle amministrazioni e mantenere inalterata la qualità dei servizi per i cittadini (cfr. comunicato stampa n. 38 del 5/6 luglio 2012).
La prima fase della spending ha garantito un risparmio di circa 4,4 miliardi per il 2012, 10,3 miliardi per il 2013 e 11,2 miliardi per il 2014. La spesa censita alla quale fanno riferimento questi risparmi è pari a circa 60 miliardi di acquisto di beni e servizi. Le nuove misure di razionalizzazione della spesa pubblica si basano su un censimento di spesa “aggredibile” pari a circa 50 miliardi: 11 miliardi per l’acquisto di farmaci, 7 miliardi per i dispositivi medici e 32 miliardi di acquisti per gli investimenti. L’importo censito nelle due fasi della spending è di 110 miliardi, circa il 65% della spesa pubblica per l’acquisto di beni e servizi.
A regime, il risparmio derivante dalla spending review è di 3,5 miliardi .

L’analisi del Commissario straordinario per la spending review Enrico Bondi si è avvalsa delle segnalazioni degli oltre 135mila cittadini e associazioni che hanno partecipato alla consultazione pubblica di maggio segnalando sprechi e inefficienze. Le voci di spesa su cui interviene il provvedimento allo scopo di ridurne gli eccessi sono: la reingegnerizzazione della rete di illuminazione pubblica, segnalata da oltre 8000 cittadini e predisposta con il contributo dell’associazione Cielobuio; gli acquisti di beni e servizi non sanitari, segnalati da oltre il 27% dei cittadini che hanno partecipato alla consultazione; il trasporto pubblico locale, oggetto di oltre 2000 segnalazioni; le università; le consulenze per l’informatica (oltre 5000 cittadini hanno scritto suggerendo soluzioni per l’ICT nelle pubbliche amministrazioni); gli affitti e la gestione degli immobili dello Stato (segnalate dal 2% dei cittadini).

Un capitolo importante del provvedimento riguarda i controlli dei bilanci delle Pubbliche Amministrazioni. Il Consiglio dei Ministri il 4 ottobre ha aperto ai controlli in tempo reale dei bilanci della PA. In particolare verrà rafforzata la capacità di controllo sui bilanci degli enti locali, che farà leva sulla Corte dei Conti, sui servizi ispettivi della Ragioneria Generale dello Stato e sulla Guardia di Finanza.

Inoltre si sta promuovendo una manutenzione del sistema SIOPE per renderlo uno strumento di controllo di gestione anche sotto l’aspetto economico e tentare di impostare la rilevazione dei consumi, elemento questo sistematicamente assente nei controlli fino ad oggi effettuati.

RIFORMA DEL TITOLO V DELLA COSTITUZIONE
Il Consiglio dei ministri ha approvato un disegno di legge costituzionale di riforma del Titolo V. Il testo interviene a undici anni di distanza dalla precedente revisione attuata con la legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3.
L’intervento si è reso necessario viste le criticità emerse nel corso di questi anni; tuttavia, dato il breve spazio di legislatura ancora a disposizione, l’obiettivo è quello di apportare modifiche quantitativamente limitate, ma significative dal punto di vista della regolamentazione dei rapporti fra lo Stato e le regioni.
L’intervento riformatore si incentra anzitutto sul principio dell’unità giuridica ed economica della Repubblica come valore fondamentale dell’ordinamento, prevedendo che la sua garanzia, assieme a quella dei diritti costituzionali, costituisce compito primario della legge dello Stato, anche a prescindere dal riparto delle materie fra legge statale e legge regionale. E’ la cosiddetta clausola di supremazia presente in gran parte degli ordinamento federali.
Il Cdm ha inoltre inteso impostare il rapporto fra leggi statali e leggi regionali secondo una logica di complementarietà e di non conflittualità; per questo sono previste alcune innovazioni particolarmente incisive. Si inseriscono nel campo della legislazione esclusiva dello Stato alcune materie che erano precedentemente considerazione della legislazione concorrente: il coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario, le grandi reti di trasporto e di navigazione, la disciplina dell’istruzione, il commercio con l’estero, la produzione, il trasporto e la distribuzione nazionale dell’energia.
Inoltre nella competenza statale rientrano anche materie sino ad ora non specificamente individuate nella Costituzione e che sono state oggetto, in questi anni, di contenzioso costituzionale. Si tratta di materie suscettibili di un’autonoma configurazione e riferibili alla competenza esclusiva dello Stato: la disciplina giuridica del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche e la disciplina generale degli enti locali. La materia del turismo è stata altresì trasferita dalla competenza esclusiva delle regioni alla competenza concorrente dello Stato e potrà quindi introdurre una sua disciplina.
Si attribuisce alla legge statale un ruolo più duttile ed ampio nell’area della legislazione concorrente, prevedendo che spetta alla legge dello Stato non più di stabilire i problematici “principi fondamentali”, bensì di porre la disciplina funzionale a garantire l’unità giuridica ed economica della Repubblica. Si dispongono, poi, confini meno rigidi fra potestà regolamentare del Governo e potestà regolamentare delle regioni, prevedendo in modo semplice che lo Stato e le regioni possono emanare regolamenti per l’attuazione delle proprie leggi.

Proponiamo un sunto delle misure licenziate ieri dal cdm da uno schema riassuntivo pubblicato oggi, 10 ottobre, dal quotidiano "Il Post":

Abbiamo riassunto le cose più importanti da sapere per farsi un’idea delle decisioni assunte nelle ultime ore dal Consiglio dei ministri, che in un modo o nell’altro ci riguarderanno tutti.

1. Come stabilito dagli impegni presi con l’Unione Europea, è previsto il pareggio di bilancio entro la fine del prossimo anno.

2. L’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (IRPEF) viene ridotta di un punto percentuale per le categorie di reddito tra 0 e 15mila euro e tra 15mila e 28mila euro. Per questi due scaglioni, le aliquote passano rispettivamente dal 23 al 22 per cento e dal 27 al 26 per cento.

3. Saranno soggette all’IRPEF anche le pensioni di guerra e quelle di invalidità.

4. Il tetto massimo di detraibilità per l’IRPEF è stato fissato a 3mila euro.

5. Con la nuova legge il governo vuole dimezzare l’aumento dell’IVA previsto per il prossimo giugno. L’imposta sul valore aggiunto dovrebbe quindi passare dal 10 all’11 per cento e dal 21 al 22 per cento. Monti e i membri del governo avevano detto a lungo di sperare di riuscire ad annullare del tutto l’aumento dell’IVA.

6. La legge di stabilità contiene la seconda parte delle regole per la revisione della spesa pubblica, la cosiddetta “spending review“. La prima fase ha consentito un risparmio di 4,4 miliardi di euro per quest’anno, che diventeranno 10,3 nel 2013 e 11,2 l’anno seguente.

7. Le nuove regole della “spending review” riguardano circa 50 miliardi di spesa pubblica “aggredibili”: 11 miliardi per l’acquisto dei farmaci, 7 miliardi per i sistemi medici e 32 miliardi per gli investimenti.

8. È previsto un nuovo piano di rinnovamento e ottimizzazione delle reti di illuminazione pubblica in Italia. Sarà avviata in collaborazione con l’associazione Cielobuio e mira a ridurre gli sprechi dell’illuminazione notturna, adottando anche sistemi che consumano meno e che riducono l’inquinamento luminoso.

9. Il fabbisogno sanitario nazionale viene tagliato complessivamente di 1,5 miliardi di euro, grazie alla riduzione della spesa per l’acquisto di servizi, dispositivi e farmaci.

10. Le Università potranno far crescere il loro budget al massimo del 3 per cento ogni anno, mentre alcuni enti di ricerca potranno aumentarlo del 4 per cento.

11. Tagli sono previsti anche per le consulenze informatiche e per le spese di affitto e gestione degli immobili dello stato.

12. Viene introdotta la tassazione delle transazioni finanziarie, con esclusione dei titoli di stato. Si tratta di un provvedimento che si ispira alla spesso discussa Tobin tax.

13. È previsto il rafforzamento dei controlli sui bilanci locali da parte della Corte dei conti, della Ragioneria generale dello stato e della Guardia di Finanza.

14. Il blocco dei contratti per gli statali è confermato fino al 2014.

15. I permessi previsti dalla legge 104/1992 per l’assistenza ai disabili e la cura di parenti affetti da handicap subiscono una modifica: la retribuzione nei giorni di permesso scende al 50 per cento, salvo l’assistito non sia un figlio, un coniuge o il permesso serva per patologie dello stesso dipendente.

16. Il ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, ha spiegato che sarà disposto anche un fondo con 100 milioni di euro nel 2013 per la gestione dei cosiddetti esodati.

17. Sono stanziate nuove risorse per il trasporto pubblico locale, 800 milioni di euro per le ferrovie e 300 per le strade.

18. Il governo ha apportato le modifiche necessarie al testo di legge che riguarda l’IMU, in seguito alla bocciatura dei giorni scorsi del Consiglio di Stato per quanto riguarda le attività non commerciali. La soluzione dovrebbe consentire il normale prelievo dell’imposta a partire dall’inizio del 2013.

19. Sarà istituto un Commissario anticorruzione che sarà messo a capo della Commissione per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle amministrazioni pubbliche. La Commissione lavorerà insieme con la Guardia di Finanza e potrà richiedere indagini e accertamenti all’Ispettorato per la funzione pubblica.

20. Il governo ha anche approvato un disegno di legge costituzionale per riformare il Titolo V, volto tra le altre cose a specificare meglio la “clausola di supremazia” dello stato nella ripartizione dei poteri con le regioni. Il testo mira anche a rendere complementari e non conflittuali i rapporti tra leggi statali e regionali.

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Pubblicato il 10 Ottobre 2012
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