Si costituisce al commissariato: “Non so perchè ma arrestatemi”

Si presenta in Commissariato chiedendo di essere arrestato ma senza saperne spiegare il motivo, una volta trovato (il motivo) gli agenti lo accontentano e lo portano in carcere. L’insolito episodio è accaduto a Busto Arsizio ieri mattina quando un giovane italiano, privo di documenti, si è presentato negli uffici del Commissariato della Polizia di Stato e ha affermato di volersi costituire chiedendo quindi di essere condotto in carcere, senza saperne tuttavia spiegare il motivo. In realtà doveva scontare una pena detentiva per una rapina commessa 12 anni prima.
Dopo le iniziali perplessità, infatti, i poliziotti hanno innanzitutto identificato il giovane verificando, attraverso le sue impronte digitali, che le generalità da lui fornite corrispondevano a quelle dichiarate. 
Hanno quindi effettuato accertamenti scoprendo che sul capo dell’uomo, un trentenne residente in provincia di Novara con precedenti per reati contro il patrimonio, pendeva effettivamente un ordine di carcerazione per una rapina commessa 12 anni prima. 

Subito gli agenti hanno contattato il comando dei Carabinieri di Novara, incaricato di eseguire l’ordine di carcerazione, per segnalare la presenza della persona che stavano cercando. Gli uomini del Commissariato hanno appreso inoltre che il ricercato, proprio quella mattina, era stato fermato da una loro pattuglia a bordo di un’autovettura in compagnia del fratello gemello: i militari novaresi, riconoscendolo, avevano tentato di arrestarlo ma il fratello gli si era scagliato contro per ostacolare la cattura permettendo al consanguineo di dileguarsi correndo a piedi. Come un novello Forrest Gump, o forse utilizzando mezzi non meglio precisati, è scappato fino a Busto Arsizio dove ha deciso di costituirsi presentandosi in Commissariato.  Il trentenne a questo punto è stato arrestato e condotto dagli agenti in carcere a Busto Arsizio, dove dovrà rimanere per circa 10 mesi.