Primarie, vasta convergenza su Bersani
Si schierano a favore del segretario uscente del Pd i responsabili provinciali dei comitato per Vendola, Puppato e Tabacci
A Varese, tutti i capi dei comitati che sostenevano candidati alternativi alle primarie, stanno con Bersani. Si registra dunque una vasta convergenza, almeno di vertice, con il segretario del Pd.
L’hanno annunciato, oggi, nella sede del Pd, Rocco Cordì (esponente di Sel e responsabile del comitato per Vendola), Rocco De Risi (comitato Tabacci), una email inviata da Giovanni De Rosa (comitato per Puppato) e c’era Calogero Casà del Psi, che già sosteneva Pierluigi Bersani.
La posizione di De Rosa è espressa a titolo personale perché la Puppato, in realtà, non ha dato indicazioni di voto. De Risi invece motiva così la sua scelta: «Noi non siamo i padroni delle tessere, ma esprimiamo delle opinioni, Tabacci lo dirà oggi, ma riteniamo che Bersani sia il giusto punto di equilibrio tra le posizioni in campo». Calogero Casà dei socialisti conferma: «Stavamo con Bersani già prima, ribadiamo la nostra posizione». Per il comitato Bersani erano presenti Luca Conte e Alice Bernardoni, consigliere comunale di Varese e assessore a Tradate. «La nostra scelta in ogni caso ribadisce che il centrosinistra è forte e unito – spiega Conte – anche il programma di Renzi è un programma di centrosinistra, siamo tutti della stessa coalizione, ma ci sono delle differenze. Bersani rappresenta secondo noi la persona più affidabile». Rocco Cordì di Sel è il più polemico: «Voterò Bersani perché pur tra tanti limiti e incertezze ha saputo lavorare per ricostruire il campo del centrosinistra. Di Renzi non mi convince per nulla la sa insistenza sulla flexicurity anziché sui diritti, l’esaltazione del merito anziché la lotta alle disuguaglianze. Così come non mi piace affatto il suo tardivo ripensamento su Marchionne. Così pure non condivido la riproposizione di vecchi slogan contro la Cgil e la Fiom o verso tutto ciò che ha rappresentato la sinistra in questo paese».
Il dibattito è aperto però sull’interpretazione del regolamento, cioè sul fatto che chi voglia votare al secondo turno, e non l’ha fatto al primo, debba inviare una mail al comitato organizzatore e attendere una deroga: «Le regole vanno interpretate con elasticità» dice Casà dei socialisti. «Vanno rispettate» dicono gli altri. Ma su questa vicenda vi rimandiamo alla parole di Cordì che ha duramente attaccato i renziani.
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