Dalla bistecca alla merendina, l’Avis taglia i viveri

I tagli sulla sanità si sono abbattuti anche su chi dona il sangue con una colazione sempre più ridotta. Ma nonostante questo i donatori continuano a crescere, sopratutto i giovani

È lo stesso segretario dell’Avis di Busto e della Valle Olona, Giorgio Trombetti, a riconoscere quello che i donatori osservano da qualche mese. «Siamo passati dalla bistecca e marsala al dover elemosinare una tortina», commenta sorridendo, ripensando a quando lui stesso aveva iniziato a donare il sangue negli anni 70. Ma oggi, anche l’Associazione Italiana Volontari Sangue deve fare i conti con la spending review. 
La gran parte dei tagli «riguarda il centro trasfusionale – continua il segretario – ma anche per gli stessi donatori ci sono novità che riguardano la colazione». Era già da molto tempo che, però, bistecca e marsala erano stati sostituiti da due panini e succhi di frutta. Poi, con il tempo, l’abbondante affettato è stato ridotto sempre più fino a quando uno dei panini è mutato in una merendina. E con l’ultima sforbiciata di tagli sono spariti i succhi di frutta e il sacchetto colazione va richiesto e ritirato personalmente nella segreteria. !Bisogna andare a cercarli -ammette Trombetti, – quasi ad elemosinarli, purtroppo». Per il futuro, comunque, non si preannuncia nulla di buono. Infatti, con gli ultimi provvedimenti del parlamento «sono previsti nuovi tagli di un ulteriore 10 o 15%, staremo a vedere».

Se da un lato i soldi diminuiscono drasticamente, dall’altro i donatori continuano a crescere. Nel 2012 «abbiamo raggiunto i 4.800 donatori per un totale di circa 8.300 donazioni» con un incremento sul 2011 di «un centinaio di donazioni». L’aspetto più positivo di questi ultimi anni «è l’incredibile aumento dei giovani, sopratutto diciottenni». La maggioranza delle nuove leve di donatori del sangue, infatti, viene reclutata nelle scuole, grazie ad un intenso lavoro di sensibilizzazione. E c’è di più. «Stiamo assistendo a una notevole avanzata delle giovani donne -continua Trombetti- che tra l’altro devono fare i conti con un grande handicap: il peso». Per legge, infatti, i donatori devono pesare più di 50 chili e «non è difficile trovare ragazze sotto questa soglia» e che, per questo, devono essere escluse. Con la speranza che, un giorno, a furia di tagliare, i donatori non saranno costretti a portarsi la colazione al sacco.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 09 Gennaio 2013
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