Tagli all’asilo e dimissioni, il Comune cerca soluzioni

L'assessore Malnati si dice "sorpreso dall'addio del vicesindaco Leggio". Intanto i genitori degli alunni hanno raccolto circa 300 firme e chiedono al Comune di fare un passo verso la soluzione del problema

«Siamo stupiti dalla scelta di Leggio». William Malnati, assessore ai Servizi sociali, Bilancio e programmazione finanziaria del Comune di Azzate, torna sulle dimissioni annunciate (e protocollate) dall’ormai ex vicesindaco del paese della Valbossa Salvatore Leggio: «Sono mesi che parliamo del bilancio in giunta e mai è emersa una proposta alternativa – spiega Malnati -. Con le nuove disposizioni  anche i comuni come Azzate sotto i 5 mila abitanti devono elaborare il bilancio con maggiori vincoli dettati dal rispetto del patto di stabilità interno. Per ciò abbiamo dovuto procedere a tagli diffusi, nei quali è rientrato anche quello alla convenzione con la Fondazione Scuola Materna. Nessuno, nemmeno Leggio, ha mai avanzato altre ipotesi di tagli in altri settori nè di maggiori imposte. Oltretutto il bilancio lo chiuderemo tra qualche mese, quindi ci sarebbe stato il tempo per discutere e valutare soluzioni diverse».

Nel merito della vicenda dell’asilo, che sembra essere la scintilla che ha acceso una miccia già in procinto di esplodere, Malnati è chiaro: «Il 31 dicembre è scaduta la convenzione con la Fondazione Scuola Materna e quindi si deve fare in fretta per firmare il nuovo accordo – spiega -. I tempi non sono dei migliori, visto che il bilancio lo chiuderemo tra mesi: quindi ad oggi non posso dare certezze e non posso nemmeno andare oltre gli 80 mila euro di cui si è ampiamente parlato nelle scorse settimane. Per altro ricordo che lo stanziamento di 80 mila euro è lo stesso garantito dal Comune fino al 2009, quando è passato a 180 mila euro fino al 2012, anno in cui sono stati versati 150 mila euro da parte dell’amministrazione comunale. I maggiori fondi erano stati decisi per aiutare la fondazione che aveva in progetto la costruzione di un nuovo asilo, progetto non andato a buon fine. Per questo torniamo indietro allo stanziamento “ordinario”. Per quanto riguarda l’asilo nido, non nego che sia un costo ingente a fronte di un servizio erogato a pochi cittadini: i bambini che frequentano l’istituto sono solo 6/7, solo 3 dei quali di Azzate. Con l’assessore Arioli e il sindaco non vogliamo certo togliere un servizio ai cittadini, ma dobbiamo far quadrare i costi. Troveremo una soluzione, ci stiamo anche guardando intorno».

Dal canto loro i genitori dei bambini (gli alunni sono circa 145) non si arrendono e vogliono che il cda della fondazione e l’amministrazione comunale si diano da fare per trovare la quadratura del cerchio. Sono pronte più di 300 firme di mamme, papà e nonni da consegnare al sindaco, alle quali sarà allegata una lettera per chiedere «all’amministrazione comunale di Azzate di rivedere le decisioni prese e, tenuto conto dei livelli garantiti negli ultimi tre anni, di determinare l’ammontare del contributo annuo concesso alla Scuola dell’Infanzia nella misura massima possibile. Ci auguriamo che, chi ha in mano politicamente il destino del nostro paese, comprenda che i soldi spesi nell’educativo non sono persi bensì investiti per un futuro migliore – si legge nel documento realizzato dai genitori -. Tagliare di netto il contributo a un ente che offre non solo un servizio a noi genitori, ma a tutta la comunità, significa dimenticare che il servizio offerto dalla Fondazione solleva lo stesso Comune da un onere che sarebbe ben maggiore del contributo richiesto, nel caso in cui tale servizio fosse invece totalmente a carico dell’amministrazione. Come cittadini del Comune di Azzate, come utenti dei servizi offerti dalla Fondazione Scuola dell’Infanzia di Azzate (asilo nido, sezione primavere e scuola dell’infanzia) e come genitori che hanno a cuore il futuro di un servizio che è un fiore all’occhiello in ambito educativo e di sostegno alla famiglia,  siamo certi che la nostra richiesta verrà da voi attentamente valutata e positivamente accolta».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 21 Gennaio 2013
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