Travestiti per la rapina, condannati Delfio Vasi e i complici

La tentata rapina con giubbotto antiproittile, parrucca, pistola e 15 colpi nel caricatore. Tutti colpevoli i 3 complici per il reato principale

Il pregiudicato Filadelfio Vasi e i suoi complici, Marco Siviero ed Enrico Alfano, sono stati condannati per la tentata rapina che avevano organizzata nell’ottobre 2011 ai danni di una gioielleria di Arona. I quattro (c’era anche una complice che però ha collaborato e ha seguito un percorso processuale diverso) furono bloccati da polizia e carabinieri mentre, in auto, erano pronti a entrare in azione, nel quartiere Bustecche.

Vasi aveva il giubbotto antiproiettile e 15 colpi nel caricatore.
La polizia sequestrò armi e travestimenti, in particolare parrucche, e lenti a contatti, per cambiarsi i tratti del volto. La difesa (avvocati Viazzo per Vasi, Bossi per Alfano, e Trabucchi e Lamberti per Siviero) sostenevano che l’arma non fosse clandestina e che il bossolo non fosse da guerra ma soprattutto che l’obiettivo della rapina non fosse stato sufficientemente provato. E invece le dichiarazione della collaborante sono state ritenute credibili, ma anche l’armamentario ritrovato ha pesato in maniera decisiva sulla condanna, che tuttavia è stata attenuata rispetto alle richieste del pm Agostino Abate.
Vasi dovrà scontare 4 anni e 4 mesi, Siviero 3 anni e 2 mesi, Alfano 2 anni e 20 mesi. Il gup Giuseppe Battarino, che ha presieduto il processo con il rito abbreviato, ha tuttavia assolto Vasi da un’altra accusa per una vicenda precedente, un’evasione a seguito del fatto che nel 2011 si era reso irreperibile alla notifica di un provvedimento di arresto dopo che gli era stato revocato il regime di affidamento. Niente a che vedere con la presunta tentata evasione (in quod) che gli viene contestata per quanto accaduto in tribunale lo scorso settembre. «Siamo comunque soddisfatti – osserva il legale di Vasi Corrado Viazzo – perché la pena è stata comminata in maniera più proporzionata al fatto». La storia di Filadelfio Vasi e del gruppo tuttavia non finisce qua. La rapina era uno degli episodi per cui si trovava indagato il 37enne varesino, che l’accusa ha definito in diverse occasioni «un esponente di spessore della criminalità della zona».

di
Pubblicato il 25 Gennaio 2013
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.