Lavena Tresiana: “Costretti ad andare in Svizzera ad allenarci”

Nota della società sportiva di Lavena Ponte Tresa che replica alle affermazioni dei dirigenti dell'Olimpia e dell'assessore Muraca: "Aspettiamo la sentenza del Tar, sperando di poter tornare a casa nostra"

A seguito di alcune affermazioni riportate dagli organi di stampa locali in merito al "pasticcio" della gestione del centro sportivo Calvi-Roncoroni di Lavena Ponte Tresa riteniamo doveroso
fare alcune doverose precisazioni in merito:

Il settore giovanile della Lavena Tresiana si è sempre dimostrato disponibile ad una organizzazione unica della gestione delle squadre giovanili , e i punti cardini per arrivare a tale accordo sono già noti alla dirigenza dell’Olimpia Calcio 2002 sin da metà Giugno 2013; accogliamo con favore il fair-play dimostrato dal Vicepresidente Signor Vincenzo Rinaldi e la volontà di fare un passo indietro , anche se da diverso tempo si è notato un atteggiamento poco collaborativo e talvolta ostruzionista ed addirittura in alcuni casi denigratorio nei confronti della Lavena Tresiana da parte di alcuni soggetti.

Ci sembra doveroso replicare alle affermazioni dell’assessore allo sport Signor Pietro Muraca: non ci è sembrato che in questi mesi il Comune abbia teso una mano amica alla Lavena Tresiana , anzi siamo stati costretti a ricorrere al TAR per cercare di far valere le nostre ragioni ; inoltre in questa fase del ricorso in cui il bando è stato sospeso in maniera cautelativa e la gestione è passata nuovamente al Comune, noi siamo ancora costretti con le nostre squadre ad allenarci in Svizzera che al contrario del nostro paese ci ha accolti immediatamente.
E’ vero che sono stati assegnati due giorni alla settimana per utilizzare una parte del centro , esclusivamente al settore giovanile , ma è anche vero che per potere usufruire di questo , saremo obbligati a sottoscrivere condizioni particolari e per noi capestro con l’Amministrazione , e tra le altre cose ad oggi non siamo mai stati interpellati per stilare il calendario degli allenamenti ed alla nostra prima squadra è stato vietato tassativamente l’uso del campo per allenarsi in settimana.
Inoltre riteniamo assurdo e ricordiamo all’Amministrazione che già l’anno scorso l’unica compagine che ha investito diverse migliaia di euro nella ristrutturazione del centro è stata la Lavena Tresiana , a cui oggi viene tassativamente negato l’uso della parte della struttura già sistemata  a proprie spese, oltre all’uso di spazi per depositare il materiale tecnico, come se le squadre di basket per giocare nella palestra comunale , dovessero ogni volta portarsi da casa , canestri , tabelloni , palloni e quant’altro….. per poter far giocare i propri atleti, proponendoci invece di investire ulteriori onerose risorse per affittare un container adibito a magazzino ove depositare il materiale tecnico e svolgere le funzioni di segreteria e di ristoro .
Se per assurdo immaginassimo che tutte le società che utilizzano il centro sportivo si adeguassero a questa fantasiosa e quanto bizzarra disposizione dell’Amministrazione il centro sportivo Calvi-Roncoroni si trasformerebbe in una piccola ma costosa “baraccopoli”.

Accogliamo con favore la volontà dell’Amministrazione di voler giungere ad un settore giovanile unico anche se rileviamo che in questi ultimi periodi non ha mai espresso in maniera esplicita tale volontà ne’ ha mai interloquito direttamente in tal senso con la direzione della Lavena Tresiana.

Il ricorso al TAR è stato un atto doveroso e dovuto per la Lavena Tresiana per contrastare la natura di un bando di gara che ha finito per dividere il paese e complicare inverosimilmente la situazione,  invece di dare l’opportunità ad ogni società dilettantistica del paese di usufruire di un luogo pubblico nato e voluto dalla cittadinanza con valenza prettamente sociale e non economica, che la volontà dell’Amministrazione attraverso questo bando non ha tenuto minimamente in considerazione.

Ci preme infine sottolineare la mancanza di ascolto da parte delle massime cariche dell’Amministrazione nei confronti di una società del paese che prima di ricorrere al TAR ha inutilmente chiesto all’Amministrazione di desistere dal procedere con il bando in quanto non riteneva la via più corretta per gestire la problematica dell’uso del centro sportivo; posizione che oggi ha invece trovato soddisfazione con la sospensiva provvisoria cautelare concessa in maniera immediata dal presidente del TAR della Lombardia.

La Lavena Tresiana attende ora la sentenza definitiva per sperare di poter nuovamente riportare i propri tesserati ad allenarsi e giocare sui campi di gioco del proprio paese.

In Fede

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 26 Settembre 2013
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