Trasvolate atlantiche ottant’anni dopo
La "Ferrari" del cielo sopra Volandia: le gesta di eroi d'altri tempi rivivono oggi al parco e museo del volo
Grande successo di pubblico e appassionati per “Ricordo delle trasvolate atlantiche. 1933 Crociera aerea del decennale; 1983 Across the Atlantic”, l’incontro organizzato oggi a Volandia – Parco e Museo del Volo – per ricordare due imprese che hanno segnato la storia dell’aeronautica italiana e di un’azienda come la SIAI Marchetti che, proprio al Parco e Museo del Volo, espone alcuni importanti modelli: l’S211 e l’SF 260 TP, uno dei maggiori successi di tutti i tempi dell’industria aeronautica italiana, monomotore da turismo e addestramento, in produzione da oltre 40 anni e in servizio in tutto il mondo.
Due le ricorrenze di quest’anno: gli ottant’anni dalla storica trasvolata del 1933 che ebbe in Italo Balbo il protagonista assoluto, e i 30 da quella del 1983 organizzata proprio per il 50esimo anniversario della precedente avventura atlantica.
“L’impresa dei 9 SF 260 partiti nel luglio del 1983 da Vergiate non ha uguali nella storia – ricorda Claudio Tovaglieri, Presidente del Comitato Scientifico della Fondazione Museo dell’Aeronautica –. Ho ancora vivo nelle orecchie il rumore che per tutto il mese di giugno dell’83 accompagnò i miei pomeriggi. Le esercitazioni degli SF 260 in vista della partenza di luglio è stata un’emozione difficile da dimenticare. Oggi, a Volandia, tutto questo rivive, grazie anche alla collaborazione degli Anziani SIAI Marchetti, del Club Frecce Tricolori 61 Borgomanero e di Air Vergiate”.
E proprio per rivivere al meglio l’emozione di quell’impresa che non ha eguali, un SF 260, una cosiddetta Ferrari del cielo – il medesimo modello che prese parte alla missione americana – ha sorvolato alle 12.00 circa i padiglioni del museo per un saluto “volante”: l’SF 260 ISAI di Air Vergiate, socio fondatore di Volandia, ha visto ai comandi Angelo Boscolo, uno dei piloti della trasvolata dell’83, affiancato, in veste di copilota, da Marcello Calzolaro, direttore della scuola di volo di Air Vergiate, che si sono esibiti in più passaggi spettacolari che hanno tenuto il pubblico con il fiato sospeso.
“Un omaggio doveroso – è il messaggio del presidente della Fondazione Museo dell’Aeronautica Marco Reguzzoni – agli uomini e all’azienda che ha scritto un capitolo di storia senza precedenti. Volandia è, e vuol continuare ad essere, il luogo in cui far rivivere e conoscere eccellenze come questa”.
Forti dell’ennesimo successo riscosso da questa iniziativa, la Fondazione Museo dell’Aeronautica guarda al futuro portando avanti altri importanti progetti: in primis il riallestimento del padiglione Ala Fissa, in occasione del centenario Aermacchi, a dimostrazione che il legame del museo con le aziende del territorio è forte e indissolubile. Un tributo dovuto a un’azienda che ha fatto la storia dell’aeronautica in questo Paese e che è già presente al museo con pezzi di indubbio valore come l’MB 326, l’MB 339, lo storico MB 308, l’AL 60, l’M346, l’MC 202 e l’MC 205.
A Volandia lavori in corso anche per la presentazione – entro ottobre – del nuovo simulatore Air Vergiate certificato ENAC: uno strumento “vivo”, il massimo livello di simulatore nella formazione di base dei piloti di domani.
Sono intervenuti: Maria Teresa Bertinotti, Presidente del Club Frecce Tricolori 61 Borgomanero;
il Professor Carlo Barbieri dell’Università Ambrosiana di Milano,
il Generale Brigata Aerea Massimo Montanari (ex Frecce Tricolori che partecipò alla trasvolata dell’83), l’ingegner Angelo Comotti, già direttore dello stabilimento Vergiate SIAI Marchetti e Denisa Finistauri che ha ricordato il padre Floro Finistauri.
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