Arcisate – Stabio: “La riapertura del cantiere è solo una farsa”
I sindacati accusano la Regione: «Il problema dello smaltimento delle terre arsenicate non è stato risolto, i lavori si bloccheranno di nuovo»
 «Dopo l’annuncio in pompa magna della riapertura del cantiere dell’Arcisate Stabio da parte della Regione, la realtà è questa: ci sono quattro operai al lavoro, un paio di impiegati e il capo cantiere». Parla di situazione paradossale, Flavio Nossa, della Fillea Cgil di ritorno da un sopralluogo nell’area di Induno Olona, insieme agli altri delegati delle sigle sindacali Feneal Uil e Filca Cisl.
«Dopo l’annuncio in pompa magna della riapertura del cantiere dell’Arcisate Stabio da parte della Regione, la realtà è questa: ci sono quattro operai al lavoro, un paio di impiegati e il capo cantiere». Parla di situazione paradossale, Flavio Nossa, della Fillea Cgil di ritorno da un sopralluogo nell’area di Induno Olona, insieme agli altri delegati delle sigle sindacali Feneal Uil e Filca Cisl. 
La situazione nel cantiere di Induno Olona
«Attualmente si stanno eseguendo piccole opere di mitigazione dell’impatto ambientale – spiegano i sindacalisti – e sono stati richiamati al lavoro, per i prossimi giorni, alcuni degli operai in cassa integrazione. I lavoratori saranno impegnati nella realizzazione delle opere propedeutiche alla riapertura del cantiere della ferrovia. Anche a gennaio 2014 – proseguono – potremo parlare soltanto di apertura parziale perché, per riprendere gli scavi delle gallerie, è necessaria l’autorizzazione per lo smaltimento delle terre arsenicate che ancora manca». 
È questa, secondo Cgil, Cisl e Uil, la questione di fondo che rimane tuttavia irrisolta: «Abbiamo capito perché non siamo stati convocati in Regione prima dell’annuncio ufficiale della riapertura del cantiere. La risposta è semplice: non è cambiato nulla». Le perplessità dei sindacati erano già state espresse all’indomani dell’annuncio del riavvio dei lavori. I segretari delle tre sigle avevano chiesto allora di essere messi al corrente della soluzione individuata per lo stoccaggio del terreno che presenta quote di arsenico oltre i limiti: «La verità è che siamo ancora fermi al problema principale, quello che ci ha bloccati nel 2011, nel 2012, a giugno del 2013 e che rischia di fermare tutto di nuovo, ossia come affrontare il problema dello smaltimento. Prima di fare proclami forse sarebbe stato meglio trovare una vera soluzione».
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