Quando a Villa Gonzaga c’era “la casa dei bambini”
Dal 1918 al 1974 l’attuale sede del Comune ha ospitato centinaia di bambini per salvarli dalla tubercolosi. Un libro racconta quegli anni e una mostra fotografica li celebra
E’ stato presentato nella chiesa Santi Innocenti il volume di Enrica Mariateresa Ferrazzi “La casa dei bambini in villa Gonzaga a Olgiate. Storia del primo preventorio antitubercolare infantile italiano” e dal 20 ottobre è stata anche inaugurata la mostra curata dall’Archivio fotografico italiano (AFI) sulla storia del primo preventorio antitubercolare infantile d’Italia, l’Opai, cha dal 1918 al 1974 è stato presente nell’ex residenza nobiliare dei principi Gonzaga.
L’iniziativa, che gode del patrocinio di Regione Lombardia e del Ministero dei Beni culturali, è stata premiata con Medaglia di rappresentanza dal Presidente della Repubblica, in segno di riconoscimento dell’alto valore sociale.
L’ambizioso progetto di raccontare la storia di questa struttura che oggi ospita gli uffici comunali, l’Istituto Comprensivo Beato Contardo Ferrini, la biblioteca comunale, alcuni “alloggi anziani”, nasce da tanta passione e dalla volontà di recuperare preziose informazioni su un posto che è stato per circa 60 anni luogo di ritrovo e di cura per moltissimi bambini provenienti da tutta Italia. Le vicende prendono avvio agli inizi del ‘900 per opera di un ristretto numero di uomini e donne, convinti che l’unica soluzione per salvare migliaia di bambini dal rischio di contrarre la tubercolosi fosse di allontanarli dalle famiglie a rischio. Si iniziò raccogliendo pochi bambini e dandoli a balia presso sane nutrici di campagna, poi vennero aperti degli asili campestri e infine, grazie al contributo di numerosi benefattori, l’Opera di Prevenzione Antitubercolare Infantile poté acquistare nel 1918 la villa di Olgiate Olona che era stata prima residenza di campagna dei principi Gonzaga di Vescovato, poi sede di un collegio femminile, iniziando una lunga attività assistenziale nei confronti dei bambini che si esaurirà solo nel 1976.
L’incontro tra i documenti e le fonti storiche con le polverose ma affascinanti fotografie originali dell’OPAI, ha permesso di coniugare parole ed immagini, curiosità e rigore storiografico, cuore e ragione. Il lungo lavoro di ricostruzione storica da parte della dottoressa Ferrazzi e di recupero delle fotografie affidate dal Comune di Olgiate Olona in deposito all’Afi, ha decisamente appagato le parti coinvolte stimolando curiosità ma anche una sfida, quella del voler riscattare la memoria dei piccoli protagonisti , spesso celati, riportando in luce esempi di solidarietà e di pietas umana. La memoria diviene pertanto immagine, riflesso, espressione di un vissuto fatto di sentimenti intrecciati, di eventi intessuti l’uno nell’altro, l’uno dell’altro, di micro storie di un secolo breve che insegnano che riappropriarsi della memoria significa far rivivere la storia per salvaguardare la cultura.
Nel 1922 la famosa poetessa Ada Negri, dopo una visita in Villa Gonzaga, così scriveva: «Dove prima viveva in mollezza di fausto gaudioso la famiglia di secolare nobiltà, entra ora a fiotti la piccola umanità dal sangue povero, venuta dal vicolo, dalla soffitta, dal retro bottega. Bimbi nati da genitori che la cattiva nutrizione, l’aria viziata degli opifici e delle case-alveari resero tubercolotici, troveranno nel campestre libero soggiorno la necessaria resistenza fisica per affrontare la vita. […] Per l’Opera, in denaro, in roba, in lavoro, molto da molti fu dato. […] Quando io vidi Villa Gonzaga per la prima volta, il tardo autunno la circondava dì un’aurea ma desolata magnificenza di foglie morte. Ora la precoce primavera chiama al sole primule e mammole, gonfia le gemme e rinnova nei frutteti il miracoloso biancoroseo della fioritura. Penso alle primavere che verranno».
Per informazioni sul volume è possibile contattare l’Ufficio Relazioni Pubbliche del Comune di Olgiate Olona al numero 0331/608779 – urp@comuneolgiateolona.it
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