“Ripuliamo la chiesa deturpata”. La reazione civile della comunità d’Arsago

Dopo l'atto di vandalismo che ha deturpato il millenario oratorio campestre dei Santi Cosma e Damiano, la rabbia ha lasciato subito posto alla voglia di far rinascere il monumento, tra offerte di aiuto e di competenze per il restauro

Son forse passate poco più di 24 ore, da quando si è iniziato a parlare, in paese, della mezza devastazione compiuta alla chiesa dei Santi Cosma e Damiano, vandalizzata con scritte e disegni in vernice nera. Son passate 24 ore e il paese di Arsago si è già organizzato per riparare all’offesa fatta al monumento romanico, da quasi mille anni in mezzo ai boschi: «C’è stata veramente una dimostrazione di solidarietà e di affetto ad un bene che è sì un bene ecclesiale ma anche un bene civile», commenta don Stefano Venturini, il parroco del paese che – ben avvezzo ai social network – ha subito diffuso l’immagine della chiesetta danneggiata. Su Facebook, si sa, le reazioni sono spesso un po’ estreme e questo caso certo induceva a reazioni rabbiose. Eppure non sono state queste a prendere il sopravvento: subito infatti si è attivata (fin dai commenti, poi nelle telefonate, nei contatti) la gara per mettere mano alla chiesetta. «Ho contattato la Curia per capire se servono autorizzazioni specifiche o se si può intervenire con procedura d’urgenza». Paradossalmente, proprio la presenza di alcune bestemmie tra le scritte si trasforma in (paradossale, appunto) vantaggio, perché consente di procedere più celermente nel ripristino del monumento.
Tra le prime persone ad attivarsi c’è stata anche un’operatrice di restauro, Paola Meda: «arsaghese di origine, mi sembra necessario offrire subito un contributo», ci ha spiegato questa mattina. Lei si è occupata del restauro della superba basilica di San Vittore ad Arsago e ora vuole offrire subito il suo aiuto. Ma anche altri si sono attivati, chi offrendo un po’ di tempo, chi offrendo contibuti economici. Un contributo interessante lo porta anche Alfiero Marangon, arsaghese che con la sua "Orangotown" ha portato avanti anche una campagna contro i graffiti vandalici: «Sono solo vandali, non writers» dice Marangon, «Il fatto che queste persone abbiano usato delle tag (le "firme" fatte a spray, ndr) è una pista da cui partire, potrebbero esserci due-tre tag riconoscibili. Anche se non credo che possano essere persone del giro dei writers». La reazione di Arsago Seprio è quella di una comunità civile, coesa e ricca di volontariato, quella che abbiamo incontrato anche nel corso del nostro #141tour. Una comunità che è anche consapevole della ricchezza artistica – i suoi monumenti romanici e longobardi – da condividere con gli altri: non a caso, la notizia dell’attacco vandalico ai Santi Cosma e Damiano ha richiamato grande attenzione anche tra tante persone della zona circostante.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 01 Ottobre 2013
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