Il Manzoni: un liceo accogliente e sereno

Federico Pisanti, Francesco Rodigari e Marco Valcarenghi sono stati eletti rappresentanti degli studenti dei licei Manzoni. Raccontano la loro scuola e le caratteristiche del tutto particolari


Accoglienza e apertura al mondo. Sono questi gli elementi che balzano all’occhio dal racconto dei rappresentanti di istituto dei licei Manzoni di Varese. Due scuole, scienze umane e linguistico, ma una sola linea: permettere ai ragazzi di crescere puntanto sulla loro curiosità.
 

Federico Pisanti ( liceo scienze umane insieme a Elena Punzone ), Francesco Rodigari e Marco Valcarenghi ( liceo linguistico) parlano di una scuola che non ha problemi: « È una piccola realtà che può contare su un rapporto stretto tra alunni e docenti – spiega Marco – Io arrivavo da una realtà completamente diversa. Qui mi sono sentito accolto, i professori disponibili e capaci di farti studiare con interesse. Alla fine è importante sia quello che sai, sia come lo utilizzi per la tua vita». Competenze e certificazioni, dunque, sono i valori su cui si punta al Manzoni: « In questa scuola trovi anche grande solidarietà tra compagni – racconta Francesco – dalla prima alla quinta, ci sentiamo tutti parte di un unico grande gruppo dove non c’è senso di inferiorità tra i più “piccoli e i veterani. L’atmosfera che si respira è positiva perchè tutti tendono effettivamente al benessere degli studenti».
 
Al linguistico come alle scienza umane, la vita scolastica viene vissuta come un’opportunità per crescere nel contesto europeo: « Le interrogazioni per esempio – specifica Federico – non sono mai a compartimenti stagni, ma spaziano tra le materie grazie ai collegamenti che noi stessi ragazzi siamo stimolati a trovare. Al Manzoni, gli insegnanti stanno attenti ai ragazzi, soprattutto il primo anno quando c’è il salto dalle medie».

 
 
Il clima sereno e solidale che si crea, però, spesso viene frainteso: « Si pensa a questo liceo come a una scuola più facile di altre – chiarisce Marco – ma non tragga in inganno lo sforzo che fanno i docenti nel favorire la nostra crescita culturale. Non si fanno sconti, non ci sono scorciatoie: semplicemente lo studio, molto e serio, cerca sempre di tendere alla costruzione della nostra strada. Anche le materie di indirizzo ci vengono proposte con continui agganci alla nostra quotidianità».
 
Ma quali sono i compiti dei rappresentanti di un liceo come questo?
« Chiaramente è quello di riuscire a raccogliere proposte e richieste di tutti, coinvolgendo gli studenti del biennio che, in genere, stanno un po’ in disparte. Lavoreremo perchè partano sin dai primi due anni i corsi di orientamento perchè i ragazzi possano avere chiaro il cammino da percorrere. Vorremmo anche inserire un rappresentante degli studenti nella commissione viaggi di istruzione e vorremmo essere coinvolti anche nella definizione del budget dei libri di testo, un argomento molto delicato» rivelano i tre rappresentanti anche se, per il linguistico, si apre la questione sede. Attualmente gli studenti sono ospitati in uno stabile di via Brunico, di proprietà del Comune. In previsione c’è uno spostamento in centro città, in via Monte Rosa.
 
Un’esigenza condivisa è quella di aprire la scuola anche nel pomeriggio per i tanti studenti che arrivano da zone anche lontane: « Lasciare la possibilità ai ragazzi di fare gruppi di studio e lavoro al pomeriggio – spiega Marco – sarebbe un vero aiuto per chi si ritrova ad avere mezzi di trasporto a orari sfavorevoli. Invece di perdere tempo in giro a Varese potrebbe studiare proficuamente».
 Sentita anche la questione dei corsi di recupero: « Vista la carenza di fondi – racconta Francesco – si potrebbe adottare il sistema che c’è in altre scuole e che prevede il blocco delle lezioni e interrogazioni ordinarie per una settimana. I docenti permetterebbero ai ragazzi di recuperare le lacune e spiegherebbero le cose non capite».
 
 
Di una cosa i tre rappresentanti sono convinti: « Il Manzoni è una bella scuola perchè è piccola – sottolinea Federico – se si aumentasse ulteriormente il numero di classi si rischierebbe di perdere questo carattere “familiare”. La nostra speranza, dunque, è che sorgano sul territorio altre esperienze come il Manzoni e non che il Manzoni apra le porte a tutti». 

Piccolo è bello, dunque…. ma anche formativo 


Redazione VareseNews
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Pubblicato il 07 Gennaio 2014
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