Esplosione di Borsano, c’è una data per la sentenza
Quattro le persone a giudizio per il crollo della palazzina di via San Pietro, avvenuto oltre cinque anni fa e che fece due vittime. Prima, però, ci sarà un'udienza nella quale si daranno battaglia 7 consulenti con altrettante perizie

A oltre cinque anni da quella mattina infernale, quando a causa di una fuga di gas esplose la palazzina di via San Pietro a Borsano causando due vittime, c’è una data per la sentenza che verrà letta il 12 giugno. Un punto fermo in una vicenda iniziata giovedì 3 dicembre del 2009 alle prime ore della mattina con il boato che sbriciolò una palazzina di due piani in un secondo. Per quell’incidente sono a giudizio quattro persone, due tecnici di Agesp che la sera prima intervennero dopo la chiamata di alcuni residenti, l’ingegnere che li dirigeva dalla sala operativa e l’idraulico che che aveva allacciato alla rete del gas l’appartamento di Andrea Rosignoli, una delle due vittime insieme a Stefania Zhu, dell’esplosione.
L’udienza di oggi, davanti al giudice monocratico Maria Greca Zoncu, ha praticamente esaurito i testi della difesa e ha stabilito il calendario delle prossime udienze. Il 10 aprile verranno sentiti l’ultimo teste e chi, tra i quattro imputati, vorrà deporre; il 5 maggio sarà il turno dei consulenti che dovranno presentare i risultati delle loro perizie e non sarà facile districarsi nell’intreccio di periti che hanno lavorato al caso (due dell’accusa, quattro per le difese e uno per la parte civile). Nel frattempo sono rimaste in gioco solo due delle molte parti civili che si erano presentate all’inizio: la famiglia di Stefania Zhu e quella di Andrea Rosignoli. Infine nell’udienza del 12 giugno, molto probabilmente, verrà letto il dispositivo di sentenza.
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