La battaglia di Oscar continua: a Samarate il primo Sportello sull’amianto
Due anni fa scompariva Oscar Misin, ex operaio che si batteva per i lavoratori esposti all'amianto. Oggi la determinazone della sua famiglia e dei compagni dell'Aiea ottiene un risultato importante
A Samarate, contro l’amianto, Oscar Misin ha combattuto la sua battaglia per anni. Operaio manutentore alla centrale di Turbigo, Misin ha organizzato incontri e sollecitato la politica e – a distanza di due anni dalla sua scomparsa – a Samarate nascerà il primo sportello provinciale che fornirà informazioni sull’amianto, sulla rimozione, sui rischi sanitari, sull’assistenza previdenziale ai lavoratori esposti. È il frutto dell’impegno della famiglia di Oscar – di sua figlia e di sua moglie, degli amici – e dell’Associazione Italiana Esposti Amianto: «Samarate sarà il primo Comune in provincia con uno sportello di questo tipo», spiega Chiara Misin, figlia di Oscar. «È un’attività già partita in altre realtà, per esempio nei due Comuni di Buscate e Magnago». La zona dell’Alto Milanese ha un’attenzione particolare, perché qui sta uno dei più grandi luoghi di lavoro pieni di amianto: la centrale termoelettrica di Turbigo, dove il materiale pericoloso era ovunque (anzi: è ancora) e dove gli operai lavoravano senza precauzioni.
Molti ex lavoratori della centrale di
Turbigo sono stati tra i primi animatori dell’Associazione Italiana Esposti Amianto, con il loro impegno hanno portato ad aprire anche un processo sulla gestione del grande impianto (che oggi è privato, ma per decenni era Enel). Oggi grazie all’Aiea anche a Samarate si prepara lo sportello: «Si potrà accedere in determinati orari, i volontari dell’Aiea danno informazioni su tutto ciò che riguarda l’amianto, da tutti i punti di vista. Dalle informazioni generiche, alle normative vigenti per lo smaltimento, all’assistenza dal punto di vista previdenziale», spiega ancora Chiara Misin. Molti sono i lavoratori esposti, da chi un tempo installava o maneggiava tetti in amianto, ai manutentori che si occupavano di impianti che usavano l’amianto come isolante, alle loro famiglie.
La questione, però, ha ormai molto più ampia. «Con lo sportello si spera anche di poter sensibilizzare la cittadinanza: l’amianto è un problema ormai di tutti, non solo di chi ha lavorato ma di tutta la popolazione. Ci sono 30milioni di tonnellate in Italia, tra amianto edile e non. Tutto materiale pericoloso perché lo stato di conservazione è sempre peggiore». L’amianto non può essere più prodotto e lavorato dal 1992 (con la legge 257/92), ma questo significa che tutto il materiale presente nelle città e nei paesi – a partire da tetti e tettoie esposti all’aria e alle intemperie – è installato almeno da 22 anni. In questo, lo sportello punta a favorire anche il censimento dell’amianto: «L’autodenuncia oggi è obbligatoria,vorremmo dare uno strumento alle persone per procedere anche alla denuncia del materiale esistente. Ricordando che è sanzionata la non denuncia, ma non l’autodenuncia tardiva». Quindi: far emergere la presenza di amianto è sempre consigliabile, anche per ragioni legali, se non per le ragioni di salute.
Il progetto dello Sportello Amianto di Aiea sarà preceduto anche da un convegno, alla sera di venerdì 11 aprile, organizzato anche grazie al Comune di Samarate «che si è dimostrato molto sensibile». La serata sarà aperta dal sindaco Leonardo Tarantino e dall’assessore all’urbanistica Marco Bonacina, interverranno poi Tiziano Volpato, Emilio Pampaluna e Chiara Misin (Aiea Turbigo), Pierangelo Trognacara (Comune Samarate), Guglielmo Gaviani (Tecnico della prevenzione) e Valentino Gritta (Responsabile Aiea Nord Italia. Al centro della serata ci saranno informazioni sui rischi legati all’amianto e sulle procedure di bonifica, compresi la rimozione e lo smaltimento del prodotto più tristemente famoso e diffuso, le lastre ondulate Eternit.
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