La Lav diffida il sindaco

L’associazione ambientalista attacca il primo cittadino di Lozza e lo diffida dal disporre la soppressione dei cani accusati di abbaiare e chiede l’immediato ritiro della disposizione

L’associazione ambientalista Lav attacca il primo cittadino di Lozza e lo diffida dal disporre la soppressione dei cani accusati di abbaiare e chiede l’immediato ritiro della disposizione

Le minacce di soppressione dei cani che abbaiano, inviate dal sindaco di Lozza (VA) a 9 residenti, sono assolutamente prive di qualsiasi fondamento giuridico. A violare la legge sarebbe invece proprio il sindaco qualora mettesse in atto quanto minacciato.

L’art. 544 bis c.p. punisce infatti chiunque, per crudeltà o senza necessità, causi la morte di un animale. La norma introdotta non prevede distinzione tra animale proprio e animale altrui, né particolari modalità impiegate per causarne il decesso e l’abbaio non rientra certo in uno stato di necessità! Decidere per la soppressione in mancanza delle condizioni previste dalla legislazione vigente, può portare chi la ordina, il proprietario o il detentore e chi la effettua a una denuncia per articolo 544-bis del codice penale.

Quanto minacciato è ancora più grave in quanto in base al D.P.R. 31 marzo 1979 spetta al Sindaco la vigilanza sull’osservanza delle leggi e delle norme relative alla protezione degli animali presenti sul territorio comunale che sulla base del dettato degli artt. 823 e 826 del Codice Civile, esercita la tutela delle specie di animali presenti allo stato libero nel territorio comunale, in definitiva il Sindaco è responsabile del benessere degli animali d’affezione presenti sul territorio.

La LAV dunque diffida il Sindaco dal disporre la soppressione dei cani e gli chiede l’immediato ritiro della disposizione i cui contenuti sono in pieno contrasto con la legislazione vigente.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 23 Aprile 2014
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