3.500 firme raccolte dal M5S per “chiudere l’inceneritore Accam”
Il Movimento di Busto insieme a quelli dei comuni del consorzio aveva iniziato la raccolta quattro mesi fa. «Chiediamo di valutare una proposta alternativa all'incenerimento dei rifiuti»
Sono oltre tremila le firme raccolte per l’ "Appello per la chiusura dell’inceneritore Accam e per una tariffa puntuale sui rifiuti". La mobiliotazione è partita a inizio anno su iniziativa del Movimento 5 Stelle. I documenti, protocollati, sono stati consegnati il 27 maggio al sindaco di Busto Arsizio e poi inviati in copia a tutti i sindaci del consorzio.
«Si ringraziano i cittadini che hanno permesso il successo della raccolta firme – spiega il Movimento 5 Stelle – avviata quattro mesi fa per chiedere un ripensamento all’opzione di ristrutturazione dell’inceneritore di Busto Arsizio e le associazioni che in piena autonomia hanno deciso di appoggiare questo appello. La petizione si è conclusa con l’acquisizione di circa 3.500 firme raccolte nei comuni interessati dall’impianto». Nella raccolta sono stati coinvolti Busto Arsizio, Legnano, Gallarate, Castellanza, Varese, Tradate, Marnate, Solbiate Olona, Fagnano Olona, Besnate, Vanzaghello, Inveruno-Furato, Magnago-Bienate, Dairago, Venegono Superiore, Besozzo, Meetup Somma Lombardo in Movimento
«La richiesta – continuano i promotori -, rivolta al comune di Busto e alle amministrazioni del consorzio Accam, è quella di valutare una proposta alternativa all’incenerimento dei rifiuti, basata su sistemi di trattamento meccanici a freddo, sull’applicazione della tariffa puntuale e sull’incremento della raccolta differenziata. Questi sistemi, dove oggi vengono applicati (ad esempio in provincia di Treviso) hanno portato vantaggi in termini di risparmio sulla tariffa, riduzione dei rifiuti e incremento di posti di lavoro, oltre che di importanti vantaggi per la salute e per l’ambiente».
I grillini non nascondono la soddisfazione per il fatto che la raccolta «sia stata fatta propria da diverse associazioni ambientaliste del territorio nonché da semplici cittadini, a dimostrazione che i temi di interesse comune non hanno colore politico, e siamo certi che il vasto fronte che si è costituito continuerà la sua opera di sensibilizzazione sul territorio con banchetti nelle piazze e incontri pubblici. Ci auguriamo che questa petizione trovi il giusto riscontro tra i decisori politici, che non passi quindi inosservata alle amministrazioni, ma sia fatta propria dalle stesse e abbia il giusto peso, nel rispetto dei cittadini firmatari e di una impostazione orientata a scelte coerenti con una visione di conservazione e di riutilizzo delle risorse».
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