I lavoratori di Malpensa da oggi in assemblea
Antonio Ciraci (Cgil): «Il clima a Malpensa da un anno a questa parte è infuocato»
A partire da oggi, venerdì 6 giugno, inizieranno le assemblee con i lavoratori di Malpensa dove verranno illustrati e spiegati i contenuti dell’accordo sulla vicenda Sea-Airport Handling , accordo che sarà sottoposto al giudizio dei lavoratori. I proiettili inviati ai 4 sindacalisti che stanno seguendo la trattativa alimenta un clima che non è certo positivo.
«È molto difficile a capire la matrice di questo atto – dice
Antonio Ciraci, della segreteria Cgil di Varese-. Il clima a Malpensa da un anno a questa parte è infuocato e può aver contribuito a favorire atteggiamenti irresponsabili e fuori da ogni contesto democratico. Il sindacato ha fatto un grosso lavoro contrattuale, Sea-Handling era ormai fallita e noi fin dall’inizio abbiamo avuto tre obbiettivi: salavaguardare i posti di lavoro in maniera non traumatica, ricostruire questa azienda e farla rimanere nel gruppo Sea. I lavoratori non hanno responsabilità che invece stanno altrove, ad esempio nella politica liberista sfrenata voluta dall’Europa che ha portato a una competizione al ribasso».
Sea- Handling non aveva un equilibrio economico che le dava stabilità e gli aiuti di Stato non erano consentiti da Bruxelles. Occorreva perciò trovare un nuovo modello sostenibile economicamente. «I lavoratori – conclude Ciraci – hanno dato un contributo importante all’accordo, contributo che costa fatica e sofferenza sul piano dell’organizzazione del lavoro, perché i turni di lavoro porteranno a 6- 8 giorni in più di lavoro anziché di riposo, ma oggi le premesse per dare un futuro a questa azienda ci sono. E nel 2016 ritorneranno le condizioni per ricontrattare quei sacrifici».
Sea- Handling non aveva un equilibrio economico che le dava stabilità e gli aiuti di Stato non erano consentiti da Bruxelles. Occorreva perciò trovare un nuovo modello sostenibile economicamente. «I lavoratori – conclude Ciraci – hanno dato un contributo importante all’accordo, contributo che costa fatica e sofferenza sul piano dell’organizzazione del lavoro, perché i turni di lavoro porteranno a 6- 8 giorni in più di lavoro anziché di riposo, ma oggi le premesse per dare un futuro a questa azienda ci sono. E nel 2016 ritorneranno le condizioni per ricontrattare quei sacrifici».
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