Lotta alla parodontite: al top c’è un varesino

C’è in Italia una innovativa avanguardia nella cura della parodontite, patologia diffusa che si presentava come ostacolo insuperabile per coloro che ne erano affetti e per i dentisti, inevitabilmente sempre costretti all’eliminazione dei denti. Studi e ricerche scientifiche non solo hanno dato possibilità di cure e guarigione, ma hanno anche portato a importanti scoperte in termini di prevenzione di altre patologie.
Questa avanguardia scientifica ha avuto un riferimento nazionale nel dott. Francesco Martelli e vede la partecipazione di attenti odontoiatri delle più importanti città italiane. Tra di loro c’è un varesino, il dottor Gianluigi Bittante con il quale abbiamo potuto fare il punto sull ‘ importante traguardo raggiunto.

Dietro idee e progetti di successo ci sono sempre presenze molto determinate, nate o sviluppatesi in un ambiente culturale avanzato.
“Lo Studio Dentistico Bittante nasce a Milano nel 1955 dalla passione per l’odontoiatria di mio padre Luigi che me l’ha tramandata. Professionalità ed attenzione alle esigenze dei pazienti ci hanno permesso di raggiungere nel tempo risultati ottimali nella cura del cavo orale. Di fondamentale importanza si è rivelata l’introduzione all’interno del nostro studio del sistema di Radiografia Digitale 3D che, oltre a permetterci di avere immagini altamente definite, consente di effettuare diagnosi precise ed accurate. Altro imperativo è la sicurezza del paziente; abbiamo una sala adibita alla sterilizzazione, dotata di un avanzatissimo sistema di autoclavi per la prima volta oggetto di progettazione da parte di un’azienda leader europea nel settore. Il controllo del rischio infettivo è un obbligo di natura morale e professionale a tutela degli operatori ma soprattutto dei pazienti.”

I risultati odierni e le prospettive della ricerca nel campo della parodontite
"Tra gli ultimi articoli scientifici pubblicati il più innovativo è quello che riporta i risultati sulla correlazione tra malattia parodontale e l’osteoporosi sull’alterazione a livello genetico del recettore della vitamina D, indispensabile per la mineralizzazione ossea: si apre il campo alla diagnosi precoce dell’osteoporosi considerando che la parodontite si sviluppa mediamente 25 anni prima, quindi il dentista la può predire .
Altra novità sono i progressi nell’ingegneria tissutale dopo che nel 2003, negli Stati Uniti, uno studio dell’Istituto Nazionale di Ricerca Dentale e Craniofacciale ha scoperto che i denti da latte (denti decidui) racchiudono nella propria polpa dentale cellule staminali adulte, conosciute con il nome di cellule staminali mesenchimali, le cellule più potenti che si possono trovare nel dente. Queste cellule staminali hanno l’attitudine a trasformarsi in diversi tipi di cellule in grado di sanare muscoli, articolazioni, nervi, ossa e altri tessuti come il cuore, auspicando in futuro nuovi sviluppi per altri trattamenti.
Quindi i denti da latte diventano una preziosa fonte di cellule staminali per i propri figli e persino, se compatibili, per altri membri della famiglia, da poter utilizzare nel corso della propria vita. E danno maggiori opportunità rispetto a quelle ricavate da cordone ombelicale. Ora si sta lavorando per organizzare la raccolta di queste cellule.”

In questo boom scientifico e assistenziale c’è stata e c’è una attenta partecipazione varesina. Lei è un riferimento della catena nazionale di studi modernissimi presenti nelle più importanti città. E’ una catena segnalata al primo posto nei motori di ricerca del web.
“Il mio studio nel centro di Milano ha una storia ormai più che cinquantennale e lascio immaginare quante innovazioni tecnologiche e diagnostiche sono state apportate in questi anni; la conoscenza e il rapporto con il dott. Martelli e la stima che ho della sua intelligenza terapeutica ci hanno permesso di far diventare lo studio di Milano il centro dello sviluppo nel Nord-Italia. Da qui sono partiti poi i progetti per gli altri “corner” tra i quali quello varesino, condotto dal Dott. Valter Viganò, e quello di Lugano che verrà aperto prima dell’estate."

La risposta alla vostra offerta e l’accettazione di una nuova cultura odontoiatrica sono state pari alle vostre attese?
"Direi che il nostro messaggio è stato recepito con molta fiducia ed il riscontro lo si evince dal fatto che i nuovi pazienti in ingresso siano numerosi. Apprezzano soprattutto le nostre cure che puntano a conservare i denti laddove normalmente si propongono estrazioni e la microinvasività nella fase terapeutica dovuta all’uso combinato del microscopio operatorio e del laser. La continua formazione delle risorse umane del nostro gruppo, con corsi in aula nella sede della Microdentistry, hanno permesso un confronto tra le varie esperienze professionali e, man mano che il gruppo cresce, una esportabilità dei nostri trattamenti ad iniziare da quelli parodontali. "