Fontana: “Erogheremo i servizi per i quali lo Stato non garantisce le risorse”
Il presidente dell'Anci Lombardia spiega come i comuni utilizzeranno i soldi della nuova tassa
“Di fronte alle notizie che descrivono i Sindaci quali principali responsabili dell’aumento dell’imposizione locale, in particolare della Tasi, non possiamo non ricordare che tali aumenti sono la naturale conseguenza dei tagli alle risorse degli Enti locali praticati negli ultimi anni”.
Così Attilio Fontana, Presidente di ANCI Lombardia, ha commentato le recenti notizie che hanno fatto il punto sulle vicine scadenze nei pagamenti delle imposte comunali.
Fontana ha ricordato che “l’aumento delle aliquote locali copre solo in parte il venir meno delle risorse sia statali che regionali. Mi preme ribadire, come ho già detto in altre sedi, che i Comuni ormai si stanno comportando quali gabellieri per conto dello Stato. Buona parte del gettito IMU, quello relativo agli immobili produttivi, resta infatti allo Stato e la rimanenza che rimane nelle nostre casse non corrisponde a quanto ci competeva, pertanto anche il maggior gettito Tasi non riuscirà a coprire tale ammanco”.
Fontana ha precisato che “se da un lato i Comuni hanno continuato ad erogare i servizi ai cittadini e a garantire il funzionamento di scuole e di uffici per conto dello Stato, come ad esempio i Tribunali, dall’altro, in 3 anni, hanno visto diminuire le loro risorse di quasi 17 miliardi di euro, di cui circa la metà come contributo al patto di stabilità e il resto come taglio ai trasferimenti e al Fondo di solidarietà comunale. Inoltre, nello stesso periodo, sono stati ridotti di oltre il 50% i fondi per le politiche sociali. Queste politiche hanno reso impossibile pagare i fornitori e le imprese che pure ne avevano diritto e hanno ridotto gli investimenti di oltre il 30% dal 2007 al 2013”.
“Ecco dove vanno a finire i soldi della TASI e dell’IMU: servono ad erogare i servizi che, nonostante i tagli e la carenza di risorse, continuiamo a garantire ai cittadini. Questo dimostra come i Comuni sono l’unica istituzione che ha praticato sul serio una spending review, basata sui tagli e non sugli studi” ha concluso Fontana.
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