Resti del V Secolo nella cripta del Sacro Monte

Una chiesa di età tardo romana nelle fondamenta della cripta: è questo il sorprendente ritrovamento nel corso dei lavori di restauro della cripta del Santuario di Santa Maria del Monte, avviati nel 2013

Una chiesa di età tardo romana nelle fondamenta della cripta: è questo il sorprendente ritrovamento nel corso dei lavori di restauro della cripta del Santuario di Santa Maria del Monte, avviati nel 2013 con lo scopo di riaprire l’ambiente al culto e al pubblico.

I lavori hanno portato alla luce ben più di un semplice tesoro. Sono molti i resti, presumibilmente risalenti al V secolo, rinvenuti nell’ambiente e nei vani sottostanti l’esedra e la navata del santuario: iscrizioni sui muri intonacati e sui pavimenti (che contengono anche l’inizio di una preghiera a Maria), pavimenti in materiali dell’epoca, frammenti di ceramica colorata probabilmente di servizi da tavola, graffiti liturgici quattrocenteschi incisi sull’intonaco e sepolture con resti scheletri umani, sottoposti oggi agli studi dell’Istituto di medicina dell’Università degli Studi dell’Insubria.

«I Dati raccolti che fanno pensare al Sacro Monte come un luogo paleocristiano, anche se ancora lontana è l’ipotesi di riuscire a risalire a insediamenti dell’epoca di Sant’ Ambrogio» ha spiegato Barbara Grassi, esperta della soprintendenza per i beni archeologici della Lombardia che ha diretto gli scavi dove, nel 2013, sono stati scoperti i reperti. L’indagine archeologica diretta dalla dottoressa Grassi e curata dall’archeologo Roberto Mella Pariani e dall’architetto direttore dei lavori, Gaetano Arricobene, è ad oggi ancora in corso, con il sostegno economico di Fondazione Cariplo, Fondazione Paolo VI per il Sacro Monte di Varese e Regione Lombardia.

Monsignor Gilberto Donnini, presidente di Fondazione Paolo VI, e monsignor Erminio Villa si sono detti orgogliosi di sostenere, insieme a Cariplo e Regione Lombardia, gli scavi archeologici, patrimonio che varesini e italiani sono chiamati a valorizzare: «È una nostra responsabilità preservare, custodire e diffondere le tradizioni lasciateci. Questi reperti parlano del nostro passato, ci riportano quasi alle nostre origini» è con queste parole che l’arciprete del Sacro Monte, Erminio Villa, invita ad apprezzare ciò che ci è stato lasciato dai nostri padri e ancora prima da nonni, bisnonni e intere generazioni.

Anche l’assessore alla Cultura di Regione Lombardia, Cristina Cappellini, si è detta fiera di aver contribuito, garantendo l’impegno della Regione in opere di valorizzazione del territorio : «L’obiettivo è quello di fare conoscere la Regione Lombardia non solo come locomotiva economica ma, innanzi tutto, come motore culturale». Nel pomeriggio, dal suo assessorato, è arrivata inoltre la notizia dello stanziamento di altri 100.000 euro sui 222.500 necessari al lavoro di recupero della cripta.

 

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Pubblicato il 30 Settembre 2014
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