Poste, i sindacati: “A rischio 800 sportelli nei prossimi anni”

Continua il pressing della Regione sul tema: Il 3 marzo verrà votata in aula una risoluzione che nel frattempo è stata girata ai vertici aziendali

poste italiane

Il piano di razionalizzazione degli uffici postali potrebbe essere solo l’inizio di una serie di tagli che porterebbe nei prossimi anni alla chiusura di 800 sportelli postali: l’allarme è stato lanciato in Regione dai sindacati che hanno partecipato ad un tavolo sul problema.
La IV Commissione si è difatti confrontata questa mattina, 11 febbraio,  con i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil in merito al piano di riorganizzazione di Poste Italiane, che solo in Regione Lombardia prevede la chiusura di 61 uffici e la razionalizzazione degli orari di apertura in altri 121 sportelli.

Come hanno spiegato le parti sociali, sulle spalle dei cittadini e dei lavoratori lombardi pesa il 15% delle chiusure e il 20% delle razionalizzazioni della società a capitale pubblico. Un’operazione di spending review che avviene – hanno ribadito in tutti gli interventi i rappresentanti sindacali – in una società in attivo e secondo logiche che non hanno tenuto conto delle esigenze del territorio, a partire dal confronto con i sindaci o dalla valutazione della presenza o meno di altri servizi analoghi come banche o sportelli bancomat.

“Abbiamo in mano report che dimostrano chiaramente come la presenza di sportelli di Poste italiane al Sud sia molto più capillare rispetto al Nord – ha commentato il Presidente Ciocca – E’ assurdo quindi che i tagli lineari dell’azienda vadano ulteriormente a penalizzare la nostra Regione e i lavoratori lombardi. Il 3 marzo arriverà in Aula la risoluzione che condivideremo con la Commissione Bilancio. Ma prima di quella data, e subito dopo l’approvazione del documento nella nostra Commissione, siamo intenzionati a consegnare il testo direttamente nelle mani dei vertici aziendali, per far capire che il piano di riorganizzazione va rivisto e concordato con il territorio”.

In Commissione sono intervenuti Donatella Martinazzoli e Fabio Rolfi (Lega Nord) che avevano richiesto questa audizione, Enrico Brambilla (PD), Stefano Buffagni (M5S), Mauro Piazza (NCD).

Nei prossimi anni, seguendo questo percorso, potrebbero chiudere altri 800 sportelli – ha detto Giuseppe Marinaccio segretario generale della Cisl Poste – I problemi che abbiamo davanti riguardano l’esodo e la conseguente carenza di personale. Serve un forte intervento della Regione”.

POSTE, LA PREOCCUPAZIONE DEL TERRITORIO

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 12 Febbraio 2015
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