Eyenga e Jefferson, gli uomini che volano
L'ala e il pivot vivono costantemente sopra il ferro: il primo segna 23 punti, il secondo domina la sfida con Daniel. Rautins si scalda nella ripresa, Maynor fa un passo indietro

RAUTINS 6,5 – Dopo 20′ di ferri ammaccati, ritrova la leggerezza e la precisione nel rilascio e nel tiro da 3 punti, l’arma che ne fa la fortuna. Ne infila cinque, timbrando il momento più esaltante della serata in particolare nel terzo periodo.
LETHO 5,5 – Dà ancora una volta la sensazione di trovarsi in un contesto più grande di lui, non solo dal punto di vista fisico in cui paga dazio contro tutti gli avversari. Regge comunque l’urto in difesa, ma quando attraversa la metà campo rischia ogni volta di andar sotto.
MAYNOR 6 – Voto che oscilla tra la serata nera al tiro – il 2/12 finale è indifendibile – e il contributo fornito nelle altre voti statistiche: 7 punti, 7 assist, 7 rimbalzi. Non brilla, sembra aver fatto un passo indietro, ma resta per oltre mezz’ora a dirigere il coro senza sottrarsi alle responsabilità.
JEFFERSON 7,5 – Sarà magro, leggero e inesperto, ma il ragazzo fa segnare la seconda doppia-doppia (almeno 10 punti e 10 rimbalzi) in cinque partite di Serie A, dimostrando di capire velocemente, all’interno della partita, quali sono le cose da migliorare. Aveva davanti Daniel, temuto per la sua voglia di rivalsa, gli ha messo la museruola quando la partita è salita di tono. E dei 13 rimbalzi totali, ben 9 li ha catturati in attacco.
OKOYE 6,5 – Ancora una volta, mister utilità: visto il Diawara azzoppato di Milano è giusto che stavolta sia toccato a Stan, che non solo non combina guai ma trova anche il modo di farsi apprezzare in attacco con tre canestri e buona circolazione di palla.
CALLAHAN 6 – Si presenta alla platea con due triple, specialità della casa riposta in cantina nelle ultime uscite. Poi in attacco combina poco, ma rimane spesso in campo per alzare il quintetto e fare parecchio lavoro sporco.
KANGUR 6 – Non ci ha convinto del tutto, per via di qualche errore banale in momenti importanti del match. Resta però molto utile quando Caja deve alzare tonnellaggio e incisività fisica in campo anche perché quando c’è da mettere il corpo non si tira mai indietro.
EYENGA 7,5 – Incarna bene lo spirito e il modo di giocare di questa Varese targata Caja. Fa un numero limitato di cose ma mette a frutto le sue qualità (corsa, salto, capacità difensive) cercando di nascondere i difetti (tiro da fuori, azioni tecniche) e poi mette la manopola dell’energia sulla tacca del “massimo” quando è chiamato sul parquet. Così facendo confeziona una prova super in cui ammortizza in parte l’impatto di Vitali e vive spesso a cento all’ora e sopra il ferro per aggiungere 23 punti al carniere biancorosso.
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