Gli scritti di Craxi da Hammamet in biblioteca
La nuova sala Piero Monaco ospiterà la presentazione del libro curato da Andrea Spiriti “Io parlo, e continuerò a parlare” alla presenza della figlia del politico socialista morto nel 2000. Il sindaco intervista la figlia Stefania
Lunedì 23 marzo alle ore 21.00 la Biblioteca Comunale Roggia ospita la presentazione del libro “Io parlo, e continuerò a parlare” di Bettino Craxi, nell’ambito della quale il sindaco Gigi Farioli dialogherà con Stefania Craxi,figlia dell’ex presidente del Consiglio in carica dal 1983 al 1987.
Ispirato al fil rouge culturale “Non di solo pane”, l’evento fa parte della serie di presentazioni di libri e di incontri con gli autori condotti dal sindaco Farioli (vedi il testo dedicato a Marco Pantani con Davide De Zan, l’incontro con Annamaria Bernardini De Pace per il libro “Dall’amore all’amore”, i pomeriggi dedicati alla giornalista Daria Bignardi e al volto di Sky Federico Buffa, solo per citare gli appuntamenti più recenti).
La presentazione di lunedì, ospitata nella nuova sala Piero Monaco della Biblioteca (ingresso da via Borroni), costituirà un’occasione per presentare gli scritti di Bettino Craxi dalla terra tunisina, riflettere su anni di profondi cambiamenti e aggiungere un tassello di verità – la sua verità – al puzzle intricato della storia recente, riscritta in tutti i suoi capitoli, in tutti i suoi personaggi, in tutti i suoi falsi eroi.
“Io parlo, e continuerò a parlare” (ed. Mondadori, 2014), curato dallo storico Andrea Spiriti, ripercorre le vicende della politica italiana commentate da Craxi dall’altra parte del Mediterraneo. Una cronaca quasi quotidiana delle vicende di Tangentopoli, totalmente immersa nei fatti che vengono raccontati in presa diretta, senza sapere ancora quale Italia sarebbe scaturita da quella stagione. Non solo: Craxi dice la sua sul sistema di finanziamento dei partiti e sul nuovo scenario politico che vede delinearsi, riflette sugli anni di piombo, su Moro e le BR, sull’Europa, sui servizi segreti deviati, sulla propria scelta dell’esilio, sulla malattia. Le pagine che dedica alla cosiddetta «Seconda Repubblica» sono fitte di ritratti scolpiti, a volte, ferocemente: Berlusconi, Bossi, D’Alema, i leader del PCI o ex PCI, e poi ancora Fini, Prodi, Di Pietro, Ilda Boccassini e gli altri giudici del pool di Milano. Tutti protagonisti del passaggio tra «Prima» e «Seconda Repubblica», un nodo fondamentale della storia italiana recente che la lettura di questo libro aiuta a conoscere e comprendere.
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