Il pino silvestre
Un'altra puntata della rubrica naturalistica promossa e curata dal nostro lettore Teresio Colombo con lo scopo di aumentare la conoscenza delle bellezze naturali del Parco del Campo dei Fiori

Un’altra puntata della rubrica naturalistica promossa e curata dal nostro lettore Teresio Colombo con lo scopo di aumentare la conoscenza delle bellezze naturali del Parco del Campo dei Fiori
IL PINO SILVESTRE
Nella mattinata di mercoledì mi sono preparato ad uscire per acquisire gli elementi di questo articolo che, nelle mie intenzioni, avrebbe dovuto invogliarli ad uscire per poter godere delle bellezze della natura e che gli uomini hanno salvaguardato. La scelta è stata per la Rasa perché ben esposta al sole, quindi in anticipo rispetto a zone, anche vicine, ma nel cono d’ombra del Campo dei fiori.
Parto dalla piazza della chiesa principale, subito mi soffermo ad ammirare l’abitato della Madonna del monte; anche la casa parrocchiale e l’edificio che per anni ha ospitato i ragazzi della scuola elementare, proseguiamo per la via Costantino Tonta arrivando così alla parte più antica della Rasa dove si trova la chiesa dedicata a S. Gottardo che i cartelli dicono del XV secolo, ma la struttura di alcune parti consentono datare dell’XI-XII secolo, il campanile è, come la rifinitura frutto di interventi successivi, pregevole è anche il lavatoio pubblico coperto e chiuso come in tutte le strutture di montagna, bellissima anche la vecchia casa, attualmente disabitata, dotata di corridoi esterni coperti, ma anche le case vicine, seppur più moderne e con segni evidenti di ristrutturazione, non meno bella è la successiva piazza del noce contornata di case pregevolmente ristrutturate; devo ricordare che, normalmente a novembre, viene realizzato un mercatino di Natale e per l’occasione gli abitanti aprono i portoni dei loro cortili consentendo a tutti di ammirare le parti interne degli stessi, mi permetto di consigliare una visita a queste bellezze che meritano apprezzamento. Si prosegua per la via Tonta passando sotto ad un ponte-abitazione si arriva ad un insieme di case, di epoca di costruzione assai diversa, che vanno da una casa a ringhiera alla ristrutturazione di vecchio rudere, forse parte rimanente di una fortificazione duecentesca.
Terminato la parte asfaltata e quella in acciottolato la strada prosegue in terra battuta, al cartello che indica una ,poco probabile presenza di cervi, voltiamo a sinistra incontrando un prato con una fioritura di primule, anemoni triloba e Pratoline comuni (Bellis perennis), proseguendo sul lato sinistro del sentiero alcuni giovani arbusti di corniolo maschio (Cornus mas)sono in fiore. Siamo arrivati ad un bivio, ci inerpichiamo sulla salita a sinistra quasi subito vediamo un bell’albero aghifoglie, la corteccia è molto rugosa alla base e scura, verso l’alto diventa più sottile, tende a staccarsi a pezzi ed è di colore rosso arancio facendoci dedurre che si tratta di un Pino silvestre (Pinus sylvestris), ci avviciniamo e notiamo che gli aghi non sono solitari ma spuntano in fascetti di due.
Notevole è la presenza di questo albero nella flora, in tuti i rilievi del parco pur trattandosi di pianta non autoctona. Notiamo anche un fiore giallo, i tratta di un Tarassaco comune (Taraxacum officinalis) stranamente ha sviluppato il fiore più che le foglie forse perché tolte prima che il fiore i aprisse per mangiarle come cicoria, notiamo pure un erba fiorita si tratta della comunissima Sesleria (Sesleria caerulea) è una delle tante graminacee che noi indichiamo come erba senza altra precisazione. Saliamo ancora di qualche metro e, sul limitare del bosco, intravediamo una traccia che imbocchiamo con sicurezza perché ci condurrà ad un sentiero più largo e delimitato, sul lato sinistro da un nastro giallo-rosso si tratta di un percorso seguito dai bovini al pascolo.
Questo sentiero ci consente di vedere la roccia calcarea apparire in superficie mettendo in evidenza come lo strato di humus è notevolmente ridotto e ulteriormente impoverito dalle risorgive che sono numerose e che servono ad abbeverare gli animali al pascolo: proseguendo vediamo aumentare la vegetazione, il sentiero scende in un avvallamento dove scorre uno dei tanti torrenti che si immetteranno nel fiume Olona , risaliamo dall’avvallamento e ci ritroviamo in un enorme prato, bellissima la vista su Sacromonte, Pizzelle, Tre Croci, Legnone, la vegetazione è scarsa, sul bordo dell’avvallamento un improbabile impianto di derivazione dell’acqua del torrente per annaffiare alcuni orti. Il pianoro è ricco di fioriture fra le quali scegliamo il Billeri amaro (Cardamine amara) pianta molto comune e la Cinque foglie pelosetta (Potentilla pusilla). Riprendiamo il cannino raggiungendo il nastro rosso-giallo, lo sganciamo e procediamo sul sentiero che ci condurrà alla strada di discesa dalla quale abbiamo la vista dall’alto della Rasa.
Teresio Colombo
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