Abusi della suora, le 300 domande della difesa alla consulente

Confronto serrato tra la difesa di Mariangela Farè, la ex-suora accusata di stalking e abusi nei confronti di Eva Sacconago, e la psicologa Albonetti dell'accusa

tribunale busto arsizio

«Nel video del rapporto sessuale tra la suora ed Eva la ragazza subiva passivamente mentre la suora appariva sicura di sé, non prevedeva che la vittima potesse sottrarsi». Sono le parole del perito dell’accusa Sabina Albonetti, chiamata a testimoniare nel processo a Mariangela Farè, la ex-suora delle figlie di Maria Ausiliatrice imputata per stalking, abusi sessuali e violenza privata nei confronti di Eva Sacconago, la giovane oratoriana suicidatasi nel 2011. La psicologa che ha redatto la consulenza tecnica ha tratteggiato il profilo di Eva Sacconago sin dalla tenera età descrivendola come una bambina con problematiche di separazione dalla madre al tempo della scuola materna con problemi di bulimia. Successivamente, invece, Eva si sentiva esageratamente controllata dalla madre.

Un rapporto sempre problematico con la mamma fino al punto che la ragazza aveva maturato la convinzione che avesse un altro uomo: «La voglia di tornare a vivere gliel’aveva data suor Farè, favorendo un processo nel quale aveva identificato la madre come figura cattiva e la suora come figura buona. Giocando su questo vuoto la suora aveva così preso il controllo sulla ragazza. Una depressione strisciante che cura appoggiandosi prima alla suora e poi a don Bonura. La mente di Eva funzionava abbandonandosi al giudizio di un altro». Secondo la psicologa la ragazza sviluppa, ad un certo punto, la presa di distanza da suor Mariangela e inizia la crisi più profonda.

Dagli scritti che la giovane ha lasciato traspare il profilo di una ragazza che non aveva un giudizio autonomo su nulla. Dipendeva completamente dagli altri anche solo per interpretare quello che sentiva. Emergono anche i tratti ossessivi con un perfezionismo nelle sue performance e standard morali molto rigidi ai quali si sentiva di dover sottostare. La suora, invece, ai tempi della perizia aveva negato il suo consenso a sottoporsi a perizia ma la psicologa aveva comunque definito il profilo della suora in base al materiale che aveva a disposizione definendola affetta da disturbo borderline della personalità rinvenendo in lei tutte le caratteristiche tipiche di questa patologia: «L’idealizzazione dell’oggetto, l’impulsività, una scissione profonda che faceva coesistere aspetti della sua identità non integrati e incoerenti tra di loro: da una parte il ruolo educativo e dall’altro la vocazione religiosa – spiega la Albonetti che prosegue – non ha sviluppato un minimo senso di colpa. Se fosse stata una personalità più integrata, quando è stata chiamata a rispondere dei fatti contestati sarebbe entrata in un senso di colpa e invece prosegue la sua strategia accerchiante su Eva portando avanti l’immagine dell’educatrice».

Il controesame dell’avvocato Fabrizio Busignani è stato serratissimo, trecento le domande alla psicologa dell’accusa che hanno scavato e approfondito la metodologia e i contenuti della perizia. Un confronto molto lungo che il presidente del collegio giudicante Renata Peragallo ha dovuto sospendere a metà per far rifiatare la teste. Non è mancato un momento di tensione con il collega Tiberio Massironi che rappresenta la famiglia Sacconago, costituitasi parte civile. Busignani ha contestato il fatto che non sia stata fatta una perizia grafologica sugli scritti della vittima, la mancanza di riscontri concreti sugli abusi relativi agli anni ’98 e ’99 (quando Eva era minorenne, ndr) che – secondo la difesa – non sono provati in alcun modo. Busignani non ha mancato di sottolineare il fatto che i diari, le lettere e gli sms della vittima possono non corrispondere alla realtà oggettiva dei fatti e che, quindi, non possono essere tenuti in considerazione per tratteggiare il profilo psicologico della giovane.

Il processo proseguirà l’8 aprile con l’escussione dell’altra psicologa dell’accusa che ha seguito anche la parte post indagini preliminari e due testi della difesa. Ma la vera domanda riguarda Mariangela Farè che fino ad oggi non si è mai presentata in udienza, farà delle dichiarazioni spontanee prima della conclusione del dibattimento? Presto per dirlo, anche per l’avvocato Busignani.

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 01 Aprile 2015
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