“La lezione di democrazia del popolo greco”

La soddisfazione dei gruppi di sinistra dopo la votazione del referendum in Grecia sui propri debiti

tsipras grecia

La democrazia europea del XXI secolo. Il voto del popolo greco, che dice “no” a chi gli punta la pistola alla tempia mentre è già moribondo, ci dimostra che la parola democrazia ha ancora un senso proprio laddove nacque, più o meno 2500 anni fa.

E tuttavia sarebbe insufficiente dire che “oggi come ieri il popolo greco dà lezioni di democrazia all’Europa e al mondo”. Perché la dicitura dovrebbe essere “OGGI MOLTO PIU’ DI IERI”. Perché la democrazia della Grecia di 2500 anni fa somiglia molto di più a quella dell’Europa di oggi, mentre quella incarnata oggi dal governo e dalla maggioranza del popolo greco ne rappresenta un decisivo salto in avanti.
2500 anni fa in Grecia c’erano libere elezioni, sì, ma vi potevano partecipare solo i maschi, le persone non straniere, le persone non schiave. Oggi, a parte il voto femminile (che in Italia abbiamo conquistato, pochi lo ricordano, solo con la Resistenza nel 1945), abbiamo ancora, come nella Grecia antica, gli stranieri e gli schiavi (spesso le due categorie si equivalgono), e una società fondata sulla guerra, perché capitalistica come quella odierna, seppur in forme diverse.


Ecco perché dobbiamo imparare, 2500 anni dopo, l’evoluzione della democrazia che il popolo greco ci sta proponendo: per una società più giusta, dove non ci sia la povertà, dove la ricchezza sia redistribuita equamente, dove esista il diritto al lavoro, alla pensione, alla sanità, alla pubblica istruzione, alla vita dignitosa, insomma. Questo chiede il popolo greco che i suo governo continui a sostenere con l’Europa di Kaiser Merkel e dei suoi bravi soldatini (Renzi in testa): questo continueremo a sostenere insieme al popolo e al governo greco qui in Italia. Finché non cambierà. Si chiama “democrazia europea del XXI secolo”.

 

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