La polizia locale chiude la sala Filmstudio ’90
L'attività è stata sospesa da un provvedimento del tribunale, viene contestata la forma "associativa" delle proiezioni quando si tratterebbe invece di pubblici spettacoli

L’attività della sala di Filmstudio’90 di Via De Cristoforis è sospesa a causa di un decreto di sequestro preventivo da parte della Polizia Locale. La comunicazione è arrivata a tutti i soci via mail ed è stata comunicato anche sulla pagina Facebook della sala cinematografica.
Vi comunichiamo che, a causa di un decreto di sequestro preventivo della Sala Filmstudio 90 (via De Cristoforis, 5 – Varese), l’attività è sospesa per tutti i soci con effetto immediato e fino a data da destinarsi.
Ovviamente faremo ricorso immediatamente contro questa ingiunzione per poter riprendere al più presto l’attività cinematografica.
Vi aspettiamo comunque al Cinema Nuovo, che rimane aperto regolarmente.
Ci scusiamo per il disagio.
Si tratta di un provvedimento del tribunale (del gip) che fa seguito a un controllo della Polizia locale, sezione annonaria, lo scorso 7 dicembre. Viene contestato il fatto che il cineforum è considerato come una proiezione privata per i soci. La sala in realtà per la polizia locale è adibita a pubblico spettacolo e andrebbe quindi munita delle relative condizioni di sicurezza. Quella sera in sala vi erano 91 persone.
Da questo verbale sarebbe partito il procedimento penale, come prescrive il testo unico sulle attività produttive, che ha portato al sequestro preventivo notificato alla Coopuf, proprietaria dell’immobile e a Giulio Rossini, responsabile legale dell’associazione Filmstudio90. Entrambi hanno già contattato un avvocato, ma in particolare la Coopuf eccepirà che il sequestro intende colpire l’associazione ma in questo modo impedisce l’uso di una sala che viene utilizzata anche per altre attività, come ad esempio le riunioni di condominio. I soci Coopuf, probabilmente, oltre al dissequestro totale, chiederanno che in subordine vengano apposti i sigilli alla sola cabina di proiezione, lasciando la sala libera di poter ospitare riunioni di altra natura.
“E’ da 23 anni che lavoriamo nel pieno rispetto della legalità – sottolinea Giulio Rossini, presidente dell’associazione Filmstudio’90 -. Siamo da sempre un’ associazione senza fine di lucro, è stata una scelta fin dall’inizio. Abbiamo chiesto la revoca di questa ordinanza”.
“Sono certo che tutto verrà chiarito in tempi brevi – interviene Andrea Civati del PD -. Filmstudio90 fa questa attività da oltre 20 anni con le medesima modalità. Stupisce che il Comune di Varese abbia agito così duramente senza minimamente cercare una soluzione amministrativa. Al di là dell’attività cinematografica, questa sala è utilizzata per moltissime iniziative culturali, sociali e ricreative. È un enorme danno per la cultura varesina”.
Il Cinema Teatro Nuovo di viale del Mille, legato alla Sala di Filmstudio’90 poiché gestito dalla stessa associazione, resta regolarmente aperto.
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Mi spiace. Spero si risolva il problema. Un caro saluto!