Openjobmetis troppo tenera, Sassari se la mangia

Netto ko in trasferta per i biancorossi (91-69), mai in partita contro i campioni d'Italia. Il Banco scappa a cavallo del primo intervallo e non trova reazioni dalla squadra di Moretti

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Non c’è partita a Sassari. I campioni d’Italia, pur reduci da quattro sconfitte in fila e nel mezzo di una rivoluzione tecnica, con un soffio si liberano di una Openjobmetis troppo tenera, poco combattiva e con diversi problemi di organico, incapace – come sempre accaduto contro squadre di una certa caratura – di reggere il ritmo quando le avversarie alzano il volume di gioco.

Non era purtroppo difficile pronosticare un andamento simile al match del PalaSerradimigni; troppi i precedenti stagionali di questo tipo per la formazione di Moretti che ora attende l’innesto di Chris Wright (sbarcato domenica a Malpensa) per preparare al meglio la partita di domenica prossima (non si gioca in coppa questo mercoledì) contro Capo d’Orlando, vero e proprio bivio per evitare di cadere nel burrone della zona retrocessione.
A Sassari, semplicemente, si sono affrontate due squadre di livello differente, anche se dispiace che Varese non abbia provato a colmare almeno con la grinta e l’impegno questo gap tecnico e fisico. Forse sarebbe cambiato poco, ma vedere l’indolenza di Davies e la morbidezza della difesa di Moretti lascia di nuovo l’amaro in bocca.

Poco da salvare, praticamente nulla in retroguardia; di buono c’è forse il fatto che Faye, dopo un periodo di bassa condizione, ha ritrovato vigore atletico ed è forse stato il migliore biancorosso in campo. Resta invece da capire la situazione di Wayns, uscito nel terzo periodo dopo essersi distorto una caviglia; ben che vada, dovrà evitare di forzare per qualche giorno l’articolazione. E ora sotto con Capo d’Orlando, per evitare di finire nello psicodramma.

PALLA A DUE – Rotazioni cortissime per Moretti che è senza Cavaliero e Wright, e che deve tenere il più possibile a riposo Campani. Ferrero va così in quintetto insieme a Faye, dentro con Kangur e Davies in una formazione con tanti centimetri a disposizione. Calvani invece tiene in borghese Varnado dando spazio a Petway; in campo anche Kadji appena rientrato da Brindisi e applaudito dal pubblico di fede sarda.

LA PARTITA – David Logan spiega subito da che parte vuole mandare la partita. Con 9 punti in un amen è lui a creare il primo break sardo al quale la Openjobmetis tutto sommato reagisce; Wayns trova gloria dal’arco e i bianorossi accorciano sul 22-18. Purtroppo però a cavallo della prima sirena Varese crolla: in un amen si va sul 25-18 del 10′ a un ulteriore ampliamento del distacco, 34-20. Forse è questo il peggior passaggio della partita della Openjobmetis, che in difesa lascia passare tutto e in attacco fatica a costruire qualsiasi abbozzo di azione e quando poi cerca punti in area finisce regolarmente male. Il 6/20 da 2 della prima metà di gara è una condanna in questo senso, e solo qualche zingarata di Ferrero nel finale evita un punteggio umilante: 50-32.

Il problema è che, a differenza di milioni di partite di basket giocate nel mondo, non c’è neppure l’illusione di poter risalire la china. Nel terzo quarto per la verità Varese ha un uomo su cui puntare, Rihards Kuksiks, che di colpo scalda la mano e segna a ripetizione; quando però attacca Sassari, il punteggi va di continuo aggiornato e dopo gli esterni cominciano a fare canestro anche i vari Petway e Kadji. Così al terzo riposo è ancora 72-51, con Moretti costretto a togliere Wayns che appoggia male un piede e si fa male alla caviglia; spazio così per Manuel Rossi, a segno in entrata su assist di Davies.

IL FINALE – Nulla di nuovo sotto il sole neppure nel quarto conclusivo, nonostante un risveglio parziale dal coma di Davies. La Openjobmetis rosicchia qualcosina sino al -14, poi Logan piazza qualche altro punto, Stipcevic non ha pietà della sua ex squadra e pure D’Ercole, Devecchi e Sacchetti trovano gloria in attacco. Finisce 91-69, senza che ci sia mai stata davvero partita, e forse questo è un fatto ancora più inquietante del divario finale. 

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 07 Febbraio 2016
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