Paolo non è su Facebook, si torna a cercare in Valgrande
La pista degli accessi con il social network è saltata, si trattava di un tablet a casa Rindi. Secondo la procura bisognerebbe cercare ancora sulle montagne
E’ svanita la pista facebook: gli accessi dal profilo di Paolo Rindi, purtroppo, non sono stati effettuati dal cellulare del giovane studente di filosofia. Lo hanno appreso i genitori, lunedì mattina, dopo un colloquio con il magistrato che conduce l’inchiesta in procura a Verbania.
IL TABLET
Ciò che è accaduto è un equivoco tecnologico, ma è stato possibile svelarlo proprio grazie alle ricerche informatiche. Paolo Rindi era entrato, tempo fa, nel suo profilo facebook utilizzando un tablet di famiglia, e probabilmente aveva salvato la password. I genitori non hanno il profilo di facebook e dunque non sapevano che Paolo utilizzasse il loro tablet anche per entrare nel social network. Semplicemente, una volta accesso l’apparecchio, il profilo di Paolo si accende ed è visibile agli amici connessi in quel momento.
LA VALLE
Accantonata questa strada, la madre Fiammetta Masedu rivela, con grande coraggio e dimostrando una forza d’animo non indifferente, che le ricerche dovrebbero ora puntare nuovamente verso la Valgrande: “Dopo aver parlato con gli inquirenti – afferma – credo che rivolgeremo un appello al prefetto di Verbania, affinché siano di nuovo riattivate le ricerche ufficiali in Valgrande”.
I TESTIMONI CHE LO HANNO VISTO
Le altre segnalazioni arrivate finora non sarebbero purtroppo suffragate da elementi concreti. Una sola resta in piedi: un ragazzo che la mattina del 14 febbraio, a Rozzano, ha visto un giovane dormire sotto una pensilina e ci ha parlato. Il ragazzo era in stato confusionale, voleva andare a Milano e hanno discusso sugli orari dei mezzi. I magistrati hanno chiesto l’accesso alle telecamera della zona, ma pare non abbiano funzionato. Nessuna notizia invece dalle telecamere alla stazione Cadorna per l’altra segnalazione.
E’ stata interrogata la coppia di escursionisti che ha incontrato Paolo per ultima volta. I due hanno confermato che la mattina del primo febbraio lo hanno visto nel sentiero che porta da Pogallo e Cicogna, tra le 11 e 15 e le 11 e 30.
Sono stati altresì ascoltati i due ragazzi che la notte del 31 gennaio passarono la notte con lui a Pian di Boit, ma la famiglia non è stata informata sul contenuto del colloquio. Mercoledì è previsto un nuovo appello a Chi l’ha visto?.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Tsilvia su La patente a 18 anni? "Non è più uno status symbol"
PaoloFilterfree su "La sanità pubblica è a rischio privatizzazione": la raccolta firme on line contro il taglio delle tariffe
elenera su La patente a 18 anni? "Non è più uno status symbol"
Felice su La patente a 18 anni? "Non è più uno status symbol"
Alessandra Toni su "La sanità pubblica è a rischio privatizzazione": la raccolta firme on line contro il taglio delle tariffe
lenny54 su "La sanità pubblica è a rischio privatizzazione": la raccolta firme on line contro il taglio delle tariffe
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.