Quindicenne schiava del fratello, salvata da un’insegnante
Il fratello e la cognata l'hanno portata in Italia dalla Costa d'Avorio fingendosi i genitori. Viveva da reclusa ed era costretta con la violenza a fare da serva alla coppia
Ancora un caso di riduzione in schiavitù emerge dal lavoro della Procura di Busto Arsizio e dei carabinieri di Legnano. Due persone, marito e moglie della Costa d’Avorio, sono finite agli arresti domiciliari con l’accusa di aver ridotto in schiavitù la sorella dell’uomo, portata in Italia e spacciata per figlia della coppia.
La 15enne era stata attirata dal fratello con la promessa di una vita migliore in Italia ma una volta entrata nell’abitazione la realtà che si è presentata era un’altra. La ragazza è diventata la schiava di entrambi, costretta ad occuparsi di tutto dalla pulizia della casa alla cucina senza possibilità di movimento e sotto la minaccia delle botte. Diverse, infatti, le occasioni in cui la giovane è stata malmenata dal fratello orco.
L’unica occasione di poter uscire di casa era la frequentazione della scuola media dove, seguita da insegnanti di sostegno, stava recuperando i programmi scolastici e imparando l’italiano. Proprio le insegnanti hanno raccolto la disperazione della 15enne ivoriana che ha raccontato come veniva trattata in casa dal fratello e dalla cognata.
Gli stessi insegnanti hanno segnalato il caso al sostituto procuratore di Busto Arsizio Luca Pisciotta che ha aperto un fascicolo e ha avviato l’indagine che si è conclusa nei giorni scorsi con l’allontanamento della vittima dall’abitazione e il suo inserimento in una comunità protetta mentre per i due è scattata la misura degli arresti domiciliari.
Si tratta del terzo caso in poche settimane di riduzione in schiavitù accertata dagli inquirenti a cavallo delle province di Varese e Milano. Il primo caso riguardava una sposa bambina a Jerago con Orago che si è conclusa con l’arresto, ad inizio febbraio, del padre che l’aveva costretta a sposarsi in Pakistan quando era ancora minorenne con un uomo più anziano di lei. Il secondo caso si è verificato a Cassano Magnago un mese fa dove una giovane pakistana era diventata la schiava del marito e dell’intera famiglia di lui.
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