Sebastiani: “Qui a Roma di frontalieri non sanno nulla”
Ieri la delegazione dell'Associazione Frontalieri Ticino ascoltata in Commissione Esteri del Senato

La determinazione di certo non manca: Eros Sebastiani, il presidente della neonata Associazione Frontalieri Ticino, è riuscito a portare fino al Senato le rivendicazioni dei lavoratori che ogni giorno varcano il confine con la Svizzera. Ieri pomeriggio, insieme ad altri rappresentanti dell’associazione, ha potuto spiegare ai Senatori della Commissione Esteri le ragioni dei lavoratori italiani posti di fronte al rischio di veder decurtato il loro salario dalle conseguenze dei nuovi accordi tra Italia e Svizzera. Rivendicazioni che non sono solo quelle personali di chi vive in Italia e lavora in Ticino, ma quelle di un intero territorio e degli equilibri economici di qua e di là del confine.
Intervistato dalla Televisione della Svizzera Italiana all’uscita da Palazzo Madama, il presidente di Frontalieri Ticino ha ribadito la volontà di opporre una strenua resistenza: “Se l’accordo è questo non va, siamo pronti a salire sulle barricate, dobbiamo bloccare dogane e scendere in piazza. Non possiamo scioperare in Svizzera? Bene lo faremo in Italia”. Proprio ieri è statata annunciata una grande manifestazione a Lavena Ponte Tresa per il prossimo 2 aprile, per far sentire la voce e il disagio dei lavoratori frontalieri.
A conclusione dell’importante appuntamento romano, Sebastiani esprime però un’amara constatazione: “I Senatori non sanno niente di frontalieri, i deputati non ne sanno nulla, chi deve realmente sapere e votare non sa niente, non sanno nemmeno cosa vuol dire la parola frontaliere”.
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