Il ‘900 ha la sua casa tra foto, reperti e documenti

Diverse le associazioni che custodiscono la memoria storica del nostro passato recente che hanno aderito. Villa Tovaglieri ospiterà frammenti di una storia comune e sarà tutto digitalizzato

casa del 900 gigi farioli

Il progetto della “Casa del ‘900”, che si sta realizzando a Villa Tovaglieri, si arricchisce con nuove adesioni di associazioni del territorio interessate alla valorizzazione del patrimonio documentale che rappresenta la loro memoria. Ai documenti e ad alcuni pezzi di storia del secolo breve si aggiungono anche le fotografie dell’Archivio Fotografico Italiano e il sogno di realizzare una ricostruzione a 360 gradi di importanti momenti storici vissuti dalla città.

Dopo l’Associazione Raggruppamento Divisioni Patrioti ‘Alfredo di Dio‘, che ha donato al Comune il proprio archivio, consistente in reperti, fotografie, giornali e scritti, in queste settimane oggetto di un intervento di riordino ed inventariazione informatica perché sia accessibile anche tramite un sito web, oggi anche ANPI, Archivio Fotografico Italiano, Famiglia Bustocca e Amici di Angioletto hanno sottoscritto una convenzione con il Comune.

Le associazioni doneranno i loro archivi che saranno conservati nella “Sala delle bandiere” e, a sua volta, il Comune concederà alle associazioni, a titolo non oneroso, per la durata di dieci anni, l’uso non esclusivo di Villa Tovaglieri, quale sede, luogo di riunione e di studio.

La Casa del ‘900 conserverà quindi la biblioteca dell’ANPI, composta da volumi di argomento storico principalmente riferiti alla lotta di liberazione nazionale; fotografie, attrezzature fotografiche del ‘900 e libri relativi alla città e al territorio donati dall’Archivio Fotografico Italiano, materiale e documentazione storica della Famiglia Bustocca, e l’archivio librario e documentale dell’Associazione Amici di Angioletto. Quest’ultima avrà anche la possibilità di utilizzare in maniera non esclusiva l’aula “Ali della Libertà”, a ricordo degli eventi storici legati alla memoria di Angioletto Castiglioni.

Le associazioni provvederanno a mettere a disposizione personale volontario per la consultazione degli archivi per scopi di ricerca e studio in giorni ed orari da stabilire.

Il progetto, lanciato dal sindaco Farioli in occasione del 150esimo anniversario dell’elevazione di Busto Arsizio a Città, ha lo scopo di raccogliere la memoria cittadina del secolo breve, con le sue luci e le sue ombre, una memoria che sia il più possibile onesta e condivisa, soprattutto a vantaggio delle giovani generazioni. “Su alcune date della storia abbiamo saputo far diventare protagoniste le nuove generazioni: oggi firmiamo convenzioni che sanciscono la possibilità che la casa del Novecento diventi un punto di riferimento per la riflessione sulla storia e sulla memoria, senza la quale saremmo viandanti senza senso” ha osservato il sindaco Farioli, a compimento di uno dei progetti che gli sono stati più cari durante il suo secondo mandato.

Liberto Losa, presidente dell’Anpi, ha ricordato spettacolo teatrale del 17 giugno che si terrà al teatro sociale Cajelli, promosso dall’Ordine degli Avvocati dal titolo “Eroi sotto la toga” e sottolinea: “Siamo in ottima compagnia nella casa del 900. Vediamo in questa iniziativa il presupposto e lo stimolo per lavorare sempre meglio per la città, ognuno con le proprie peculiarità”.

Anna Longo degli Amici di Angioletto ha voluto ringraziare chi ha creduto in questo progetto: “Un grazie va al sindaco e lo dico senza retorica. Non abbiamo una lunga storia alle spalle ma abbiamo un grande nome come quello di Angioletto”.

Anche Ernesto Speroni, tra i primi ad impegnarsi in questa avventura, ne ha voluto sottolineare l’importanza: “La casa del ‘900 è il frutto di un lavoro che viene da lontano e per il quale mi sono speso parecchio. Il problema è portare avanti questo lavoro – e ha aggiunto -. Il 24 maggio ci sarà una messa per il quinto anno della morte di Angioletto Castiglioni che verrà ricordato con Cosimo Orrù, entrambi deportati nello stesso campo di sterminio”.

Claudio Argentiero, presidente dell’Afi, ha ringraziato per questa grande opportunità e ha sottolineato che “la fotografia è fondamentale per la memoria. Avendo un punto fermo come questa sede possiamo cominciare a costruire un progetto di memoria che unisca immagini e testi di persone del territorio che hanno una storia da tramandare. Lo faremo insieme agli studenti impegnandoli in questo lavoro di ricostruzione”. Ci sono già privati pronti a contribuire con album di famiglia proprio perchè sanno che ora c’è un luogo adatto alla custodia.

Infine ha parlato il presidente della Famiglia Bustocca Silvio Accomando: “Siamo felici che ci siano le migliori basi per costruire qualcosa che non sia un museo statico. Famiglia Bustocca vuole essere protagonisti di questa rete che sappia guardare anche ai modi contemporanei di racconto”

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 18 Maggio 2016
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