La Lav: “I gatti del cimitero non si spostano”

Il responsabile locale Caci difende i felini: "Sono solo 8 e non possono essere considerati un problema. Sono stati sterilizzati e controllati"

gattini gatti

Anche Francesco Caci, responsabile LAV Varese-Busto Arsizio, interviene sul tema delle colonie feline di Olgiate Olona e ribadisce: “Non si toccano, sono tutelate e controllate e non possono essete spostate”. Questa la posizione della Lega Antivivisezione locale che stigmatizza la strumentalizzazione messa in atto dal consigliere comunale Gianfranco Roveda della petizione lanciata per la realizzazione di un gattile da parte dell’associazione “Fabbrica delle Fusa”.

L’intervento a mezzo stampa del consigliere Roveda, che chiede lo spostamento dei gatti delle colonie feline olgiatesi del Cimitero e di Piazza Santo Stefano nei boschi di via Anna Frank, contiene notizie false (petizione con oggetto lo spostamento dei gatti) e richieste contrarie alla legge (deportazione dei gatti delle due colonie nei boschi del Gerbone).

La petizione citata dal consigliere chiedeva, infatti, la realizzazione di un gattile per il ricovero temporaneo dei gatti abbandonati, non certo la realizzazione di un luogo dove deportare tutti i gatti delle colonie feline di Olgiate Olona.

Inoltre la permanenza dei gatti nel territorio che loro stessi hanno eletto a proprio habitat è tutelata dalla legge dello Stato, della Regione e dal Regolamento comunale.

La Legge n. 281 del 1991 prevede inequivocabilmente che “I gatti che vivono in libertà sono sterilizzati dall’autorità sanitaria competente per territorio e riammessi nel loro gruppo”. E così è stato fatto in tutte le colonie olgiatesi. Tant’è che al Cimitero, ad esempio, abbiamo una popolazione felina ridottasi negli anni da 15 ad appena 8 soggetti. Tutti sterilizzati e in buona salute.

La Legge Regionale n. 33 del 2009 è ancora più chiara: “I gatti che vivono in stato di libertà sono protetti ed è vietato maltrattarli o allontanarli dal loro habitat. Se il comune, d’intesa con l’ASL competente, accerta che l’allontanamento si rende inevitabile per la loro tutela o per gravi motivazioni sanitarie, individua altra idonea collocazione, nel rispetto delle norme igieniche”. Ma né il Comune né l’ASL hanno mai riscontrato alcun problema igienico-sanitario.

Chiude il cerchio il magistrale Regolamento per la Tutela degli Animali del Comune di Olgiate Olona, che ha perfino istituito un apposito Ufficio Tutela Animali (UTA):
“1.I gatti che vivono in libertà nel territorio comunale, compresi i gatti liberi che hanno
trovato il loro habitat in aree condominali e le colonie feline sono considerate dal
Comune di Olgiate Olona “patrimonio bioculturale” e sono pertanto sottoposti a
tutela ed è vietato maltrattarli o allontanarli dal loro habitat.
2. Le colonie feline che vivono all’interno del territorio comunale sono censite
dall’ASL di Varese e dall’UTA, con la collaborazione delle associazioni animaliste e
di quella dei singoli cittadini abilitati. Tale censimento deve essere periodicamente
aggiornato sia al riguardo del numero dei gatti presenti, sia in merito alle loro
condizioni di salute. Finalità del censimento sono la mappatura delle colonie e la
predisposizione, da parte dell’ASL in collaborazione con l’UTA e le associazioni
animaliste, di un piano di sterilizzazioni finalizzato al controllo demografico delle
colonie feline e dei gatti liberi.
3. Le colonie feline non possono essere spostate dal luogo ove abitualmente risiedono;
eventuali trasferimenti potranno essere effettuati in collaborazione con l’UTA, la
competente Unità Operativa dell’ASL di Varese e l’associazione animalista
autorizzata, ed esclusivamente per la loro tutela o per gravi motivazioni sanitarie,
come previsto dalla L.R. n.33/2009.
4. E’ vietato a chiunque ostacolare od impedire l’attività di gestione di una colonia
felina o di gatti liberi nonché asportare o danneggiare gli oggetti utilizzati per la loro
alimentazione e cura (ciotole, ripari, cucce ecc.) o impedire di dar loro da mangiare o
da bere”.

Le colonie feline di Olgiate Olona sono dunque regolarmente censite e tenute sotto controllo dal punto di vista demografico e sanitario. La comunità olgiatese considera queste colonie un “patrimonio bioculturale” da rispettare e preservare.

Purtroppo c’è ancora chi, appena vede un qualsiasi animale, lo vorrebbe allontanare o rinchiudere. Ma tutti gli animali, in questo caso i mici delle colonie olgiatesi, sono portatori del diritto alla vita, alla dignità e alla libertà. Che questi signori si rassegnino. Se proprio non vogliono contatti con le altre specie (o etnie) si rinchiudano nelle loro casette. Lì nessuno darà loro fastidio.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 01 Luglio 2016
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